Autovelox, il governo spegne il caos: "Omologati tutti dal 2017 in poi"

Pronto il decreto attuativo del Mit che sblocca l'annosa questione. Gli autovelox approvati dopo l'agosto 2017 saranno considerati automaticamente omologati, gli altri invece dovranno essere spenti

Autovelox, il governo spegne il caos: "Omologati tutti dal 2017 in poi"
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Gli autovelox di ultima generazione, ovvero quelli approvati dopo l'agosto 2017, saranno considerati automaticamente omologati e potranno dunque rimanere in funzione. Così il governo punta a risolvere un'annosa questione, causa di controversie e di ricorsi a pioggia. La soluzione promossa dall'esecutivo è contenuta in un decreto attuativo che il Mit ha inviato a Bruxelles, di cui il Corriere ha preso visione. L'Ue avrà tempo sino al 24 giugno per inviare a palazzo Chigi eventuali osservazioni. Se non ce ne fossero, il provvedimento potrà essere pubblicato direttamente sulla Gazzetta Ufficiale italiana e, quindi, entrare definitivamente in vigore entro l'estate.

I dispositivi per il rilevamento della velocità ad avere il via libera automatico saranno dunque quelli che già rispettano le norme sulla taratura introdotte proprio nel 2017, anno che formalmente andrebbe così a segnare uno spartiacque. Una decina di modelli di autovelox, già allineati con quelle normative, non avranno dunque più bisogno di ulteriori formalità per essere considerati omologati. I riscorsi scaturiti a pioggia negli ultimi mesi, infatti, puntavano a sottolineare proprio il fatto che i dispositivi oggetto di "contestazione" fossero approvati ma non omologati.

Per tutti gli altri misuratori di velocità - spiega il Corriere - scatterà invece un "doppio binario". Chi ha già la documentazione che dimostra che il proprio autovelox rispetta i nuovi standard avrà trenta giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto per inviarla al ministero. Chi ne è sprovvisto, cioè i dispositivi più datati, dovrà invece spegnere il dispositivo. Quest'ultimo potrà tornare a funzionare solo dopo aver superato un nuovo esame tecnico.
Secondo quanto si apprende, entro sei mesi il produttore potrà infatti presentare una domanda di omologazione al ministero, allegando i documenti che dimostrano la conformità dell’apparecchiatura alle regole più recenti. A quel punto, il ministero dei Trasporti avrà, poi, altri sessanta giorni per valutare ogni richiesta. Se l’esito sarà positivo, arriverà il decreto di omologazione e il dispositivo potrà tornare a essere usato.

Entrando finalmente con nettezza su un campo nel quale vigeva poca chiarezza, il decreto - qualora fosse approvato definitivamente - potrebbe imporre a molti Comuni di disattivare una parte

consistente della propria rete di rilevamento. Comprensibile: le multe emesse su segnalazione degli apparecchi approvati prima del 13 agosto 2017, infatti, verrebbero certamente cassate dai prefetti o dai giudici di pace.

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