Caso Ramy, nel nuovo video i soccorsi dei carabinieri subito dopo l'incidente

I militari hanno chiamato immediatamente i soccorsi per Ramy e Fares, mentre stabilizzavano il secondo ed effettuavano il massaggio cardiaco al primo

I primi soccorsi a Ramy
I primi soccorsi a Ramy

C'è un nuovo video sull'incidente occorso lo scorso novembre a Milano, quando è morto Ramy Elgaml. Le immagini sono state riprese dalla bodycam di un carabiniere che si trovava su una delle auto che effettuava l'inseguimento dello scooter a bordo del quale viaggiava il giovane egiziano, guidato da Fares Bouzidi. Il video è stato registrato negli attimi immediatamente successivi all'incidente e si vedono i carabinieri prestare i primi soccorsi ai due giovani. Mentre un carabiniere effettua il massaggio cardiaco su Ramy, cercando di rianimarlo, altri si sono immediatamente occupati di stabilizzare Fares in attesa dell'auto medica, chiamata subito dopo la caduta.

I carabinieri hanno esortato numerose volte l'arrivo dell'ambulanza e dell'automedica sul posto. Come si vede nelle immagini, i medici sono arrivati dopo oltre 9 minuti dal momento dell'incidente. Mentre Fares è a terra, tenuto fermo dai carabinieri per evitare che i danni dell'urto potessero aggravarsi, gli stessi militari per tenere vigile il giovane gli hanno fatto alcune domande sull'incidente, anche per capire se fosse lui alla guida del mezzo e cosa lo aveva spinto a forzare il posto di blocco. "Perché non ti sei fermato?", chiede uno dei carabinieri a Fares, sdraiato a terra. "Io non ho visto niente", risponde lui. "Come non hai visto? Guidavi tu il motorino?", prosegue il carabiniere. Fares insiste sulla sua versione, dice di non aver visto il posto di blocco. "Il motorino è tuo?", chiede il carabiniere, ottenendo risposta affermativa da parte di Fares, che continua a sostenere di non essersi fermato perché non ha "visto nulla". In più occasioni Fares ha chiesto notizie di Ramy e i carabinieri, per evitare di farlo agitare ulteriormente, l'hanno rassicurato sulla sua salute. "Cosa è successo?", chiede ancora Fares. "Sei caduto con lo scooter, siete caduti", risponde un carabiniere.

A quel punto arrivano i medici e Fares viene caricato in ambulanza, a bordo della quale sale anche uno dei carabinieri, che sistema gli effetti personali del ragazzo prima di arrivare all'ospedale San Carlo. "Hai preso una bella botta purtroppo", dice il carabiniere a bordo dell’ambulanza mentre rassicura Fares sulle condizioni di Ramy e lo invita a rimanere fermo sulla barella. "Tu guidavi? Ti ricordi cosa è successo?", chiede la dottoressa che lo accompagna in ambulanza. "Sentivo solo i carabinieri dietro, e poi mi hanno sbattuto", dice lui. "Tu avevi il casco?", chiede ancora la dottoressa, alla quale Fares risponde che "è volato mentre scappavo dai carabinieri". Quindi quello che si vede nelle immagini durante l'inseguimento il suo, non quello di Ramy. "L'ha buttato a un chilometro da qua", risponde un carabiniere. "Tu sei sbalzato dalla moto?", chiede ancora la dottoressa, anche per capire lo stato di coscienza di Fares. "Non mi ricordo niente. Ricordo solo i carabinieri che mi seguivano", è la sua risposta.

Il carabinieri, quindi, ripete la domanda fatta qualche minuto prima: "Perché non ti sei fermato?". La risposta di Fares cambia: "Non c'ho la patente. I carabinieri mi hanno fatto cadere". Ma la replica della dottoressa non lo asseconda: "Se tu ti fermavi i carabinieri non ti facevano cadere". Il militare interviene: "Andavi come un pazzo, contromano. Lui ci è pure arrivato addosso, non è caduto. Contromano andava". Qui la ripresa della bodycam del carabiniere si interrompe nelle riprese a disposizione, e riprende poi in ospedale, dove con un altro carabiniere si trova con i parenti di Fares, accorsi per conoscere le condizioni del ragazzo. "Si è messo a scappare in via Farini, ne è nato un inseguimento con più di qualche macchina nostra, per poi arrivare in via Ripamonti, angolo via Quaranta e ha perso il controllo del motorino ed è andato a sbattere sul marciapiede", spiega il militare ai parenti di Fares. "Sono volati via? Quindi non sono andati a sbattere contro l'auto?", chiedono i parenti. "No no, c'era la macchina nostra dietro. Davanti no. Il problema è che il ragazzo che portava lui è messo male", replica il militare ed è in quel momento che arriva la conferma che, invece, Ramy è morto.

"Ma cosa succede poi in queste situazioni?", chiede una donna. "Cosa succede non lo so, dobbiamo capire pure noi come procedere, se trarlo in arresto anche se è ancora ricoverato. Lui ha detto che non ha la patente, se è effettivamente scappato perché non c'ha la patente, con tutto il rispetto è un cogl...", ha detto il carabiniere. "Sì, è un cogl...", ha replicato la donna.

"La vita non è un gioco, non è la Playstation che scappi, poi se sbatti non paghi nulla. Quelli hanno fatto l'inseguimento comunque sono traumatizzati. Una condotta del genere...", è quanto dice il carabiniere, spiegando quanto accaduto.

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