Concorso per presidi truccato, questa la conclusione a cui sarebbe arrivata la procura della Repubblica di Roma, che dopo aver accumulato diverse prove documentali ha deciso di indagare per falso idelogico ben 13 funzionari del ministero dell'Istruzione.
La selezione finita sotto la lente d'ingrandimento dell'autorità giudiziaria è quella datata 3 novembre del 2017. Il bando del concorso, comparso su Gazzetta Ufficiale, era rivolto a ben 2.416 presidi su tutto il territorio nazionale.
False correzioni e furbetti del cartellino
Le prove raccolte dalla procura avrebbero confermato delle irrogolarità nel concorso. Secondo l'accusa, i 13 funzionari oggi indagati avrebbero pilotato i risultati delle prove d'esame nell'arco di tempo compreso tra febbraio e marzo del 2019. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, si parla addirittura di 64 verbali artefatti, con voti d'esame attribuiti alle prove ancor prima che queste fossero corrette.
Nel capo di imputazione si legge che gli indagati "effettuavano false attestazioni all'interno dei verbali delle prove d'esame da loro redatti", e "davano atto di aver proceduto alla correzione, mentre il caricamento della scheda di valutazione, con l'inserimento dei voti, risulta effettuato mediante accesso alla piattaforma Cineca in data precedente all'asserita correzione". Appartiene al consorzio Cineca, infatti, il software utilizzato per il concorso.
Le varie sezioni in cui sarebbero stati commessi i presunti brogli sono le sedi romane delle scuole superiori Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti e molti altri.
Dalle indagini è inoltre emerso che una dei 13 funzionari del Miur indagati non si trovava realmente impegnata nel lavoro di correzione delle prove durante l'orario dichiarato dal timbro del cartellino. Invece di essere impegnata sugli elaborati, si trovava negli uffici della Corte dei conti, come dimostrato dal suo badge.
Da qui, dunque, la decisione dei sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini di procedere subito con la notifica della conclusione delle indagini preliminari ai 13 funzionari del ministero dell'Istruzione. Probabile che presto si procederà con il rinvio a giudizio.
Soddisfazione dei candidati
Gli avvocati Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell'Anno, che rappresentano in sede legale molti dei candidati del concorso per presidi, hanno espresso soddisfazione per il passo in avanti compiuto dalla procura. "Una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole", commentano, come riportato da Il Messaggero.
"Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64)", aggiungono.La speranza è che presto molti dei candidati alla selezione ottengano delle concrete risposte sull'accaduto. Ben 34mila persone avevano partecipato al concorso, e solo 9mila erano riuscite a superare le prove scritte.
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