Così antagonisti e pro Pal hanno ucciso il 25 aprile

Nel silenzio della sinistra la festività di oggi ha perso ogni connotazione di vera libertà

Così antagonisti e pro Pal hanno ucciso il 25 aprile
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Chiamarlo estremismo è un complimento. Solo una perversione ideologica può indurre ad aggredire - in nome dell'antifascismo - dei manifestanti scesi in piazza con le bandiere dell'Europa.

È successo ieri a Torino e oggi si il copione è destinato a ripetersi a Milano con l'annunciata contestazione-aggressione contro gli esponenti della comunità ebraica e di quella ucraina (cioè contro il popolo che oggi in Europa incarna una vera, eroica resistenza contro un invasore, Putin).

Intanto a Roma stamattina è sventolata una bandiera di Hamas. Alcuni attivisti "pro-pal", italiani, appena il presidio si è mosso verso Piramide - sotto le mura di Porta San Paolo - per deporre la corona di fiori, hanno iniziato a sventolare la bandiera dell'organizzazione terroristica islamista, un vessillo verde con la scritta bianca in arabo. Poi altri manifestanti presenti hanno intimato agli esaltati di toglierla e dopo un'accesa discussione ci sono riusciti. Placati i tafferugli, infine, i manifestanti sono partiti in corteo verso ponte Spizzichino.

Contestazioni contro la Brigata ebraica intanto vengono già segnalate anche a Cinisello Balsamo (Milano) e a Parma, dove il gruppo che commemorava la formazione sionista - tra gli organizzatori anche un dissidente iraniano - è stato circondato dai "pro-Pal" e costretto a lasciare il corteo.

Da Milano a Roma a una miriade di altri eventi è un bollettino dell'intolleranza, dell'odio e del settarismo violento. Queste frange di fanatici spadroneggiano nelle piazze con l'obiettivo di trasformare anche le celebrazioni della Liberazione nella solita delirante manifestazione che inneggia ad Hamas e ora invoca la pace" di Putin.

E la sinistra ufficiale che fa? Quella "moderata" si volta dall'altra parte, si rifugia nella retorica e finge di non vedere, mentre gruppi, gruppetti, collettivi e sindacati coprono queste minacce e queste aggressioni con le bugie e l'omertà. E poi si chiedono perché c'è tutta un'Italia che sta alla larga da questo delirio.

Il 25 aprile non sarebbe divisivo, se non fosse finito in mano a bande di violenti tollerati dai più.

Sono loro, i violenti, a uccidere lo spirito migliore e più autentico di questa giornata, usando un giorno di festa di tutti per mettere in scena un'oscena rappresentazione dell'odio politico ed etnico. E la sinistra pavida, che a parole tiene molto al 25 aprile ma non fa nulla per difenderlo, ne è la prima vittima.

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