Sulle violenze delle quali il sindaco Beppe Sala dichiara di non sapere nulla, la procura di Milano sta valutando l'ipotesi che si tratti di "taharrush gamea". Un'ipotesi che renderebbe ancora più grave un fatto di per sé gravissimo, del quale la sinistra finora ha taciuto. Tutta Europa ha parlato della denuncia presentata sui giornali belgi da una studentessa di Liegi, portavoce di altri 5 ragazzi, tutti tra i 20 e i 21 anni. Ma, come dice la procura, ora potrebbero emergere anche altre vittime. Ma cosa è il "taharrush gamea"?
Si tratta di una pratica che ha radici profonde nei Paesi musulmani e che consiste in aggressioni sessuali di gruppo su pubblica piazza perpetrate ai danni di una o più donne da gruppi di uomini, allo scopo di "insolentire la donna, rea di essersi presentarsi in pubblico". Così Giovanni Giacalone, tra le altre cose analista senior per il britannico Islamic Theology of Counter Terrorism-ITCT, l’Italian Team for Security, Terroristic Issues and Managing Emergencies, presentava il fenomeno già nel 2021, quando lo stesso si presentò in Italia, nella stessa piazza del Duomo. Il 31 dicembre sembra essere la giornata "eletta" per questo genere di aggressioni da parte dei branchi di musulmani di ogni età. La studentessa belga, infatti, ha dichiarato che ad aggredire lei e le sue amiche sono stati uomini di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Non solo ragazzini, dunque, ma anche uomini che hanno umiliato lei, le sue amiche e chissà quante altre donne durante la sera di capodanno. Viene praticata solitamente in gruppo, può durare da pochi minuti fino a diverse ore e arrivare allo stupro. Gli uomini si posizionano in cerchio, circondano la donna e ne abusano a piacimento: in gruppo hanno meno possibilità di essere individuati e più possibilità di riuscita.
Il primo episodio di questo tipo in Europa si è verificato nel 2016: tante ragazze in Paesi diversi hanno denunciato di aver subito gravissime molestie in piazza durante i festeggiamenti per il nuovo anno. 2016, 2022, 2025 e chissà quante altre volte, durante le manifestazioni di massa, le donne sono state abusate in questo modo. Questa pratica è tollerata nei Paesi islamici, soprattutto in Egitto, dove il patriarcato è davvero radicato e inestinguibile. Basta cercare sul web per trovare centinaia di video che la documentano.
Viene praticata per punire la donna per essere uscita di casa, per "scoraggiarla dal partecipare alla vita pubblica e farla sentire in colpa per gli abusi ricevuti". Una chiara e vera minaccia alla libertà che le donne in occidente hanno faticosamente conquistato e che gli immigrati vorrebbero togliere in nome di una religione che non appartiene alle nostre culture e società.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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