Dall’ottico per le visite. La rivolta dei medici: "Proposta illegale"

Polemica su due odg di Fdi e Fi pensati per smaltire le liste d’attesa

Dall’ottico per le visite. La rivolta dei medici: "Proposta illegale"
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Hanno le strumentazioni per misurare diottrie e campo visivo. Ma non sono medici. Eppure gli ottici e gli optometristi potrebbero essere elevati a oculisti e effettuare la prima visita agli occhi. Un po’ come se i farmacisti si mettessero a fare diagnosi al posto dei dottori. «Se accade, siamo pronti a chiamare la polizia contro le attività illegali. E a costituirci parte civile» minaccia l’Ordine dei medici di Milano, che teme un crollo nella qualità delle cure. Perché un ottico non sarebbe in grado di individuare eventuali patologie. La proposta è contenuta nel piano sociosanitario 2024-2028 della Regione Lombardia e sta facendo discutere gli ordini professionali di tutta Italia perché potrebbe rappresentare un precedente per cambiare le regole in ogni regione. Due ordini del giorno, presentati da alcuni consiglieri di Fdi e Forza Italia, prevedono convenzioni con ottici e optometristi per le prime visite oculistiche, una mossa controversa che potrebbe cambiare le modalità di accesso alle cure oftalmologiche per i cittadini.

«Sia valutata la possibilità di stipulare convenzioni, anche a carattere sperimentale, con operatori qualificati, come ottici e optometristi - si legge nell’odg per aumentare la capacità di erogazione delle prestazioni». La proposta mira a snellire le liste d’attesa ma suscita un polverone. Le associazioni mediche degli oculisti scrivono una lettera aperta per difendere la qualità delle cure. «Un abbassamento degli standard può compromettere la salute visiva della popolazione». A rincarare la dose interviene anche l’Ordine dei medici, che sull’argomento ha convocato un Consiglio d’urgenza: «Offriamo non solo tutta la nostra solidarietà ai medici oculisti, dopo aver letto la loro lettera in cui si contesta giustamente il contenuto delle proposte presentate in Consiglio spiega il presidente Roberto Rossi - ma anche supporto legale e costituendosi parte civile.

Su questo l’Ordine dei medici non farà sconti a nessuno, bloccando le attività illegali e chiamando le forze dell’ordine. Il contendere come al solito è la gestione delle liste d’attesa. I contenuti di queste proposte sono illegali. Ciò che preoccupa spiega Rossi - è che dei consiglieri regionali abbiano votato degli ordini del giorno senza nemmeno porsi il problema di cosa stavano facendo. È come scrivere che, siccome ci sono pochi professori, le lezioni possono farle anche i bidelli. O siccome ci sono pochi piloti, gli aerei li potranno pilotare anche gli addetti ai bagagli dell’aeroporto, magari dopo un corso nel fine settimana». «Premesso che gli ordini del giorno sono ormai utili solo a dimostrare che i consiglieri fanno qualcosa, questa volta si è veramente passato il segno - tuona Rossi Va bene essere disinvolti, ma mettere addirittura nero su bianco che si deve commettere un reato e che si impegna la Giunta a valutare di fare una delibera regionale, che consente di commettere dei reati è gravissimo, è una proposta di una superficialità disarmante, che viola il codice penale, che mette dei tecnici nelle condizioni di compiere un atto medico, dunque un’attività illegale».

«Non dimentichiamoci inoltre - conclude Danilo Mazzacane, oculista e referente della medicina area strategica del territorio per l’OmceoMi - che, come Ordine, tuteliamo prima di tutto la salute dei cittadini, non tanto le categorie in sè».

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