Migranti "drogati dalla polizia" negli hotspot. Le affermazioni pronunciate in tv dalla scrittrice Ginevra Bompiani hanno comprensibilmente scatenato un putiferio. E i primi a sentirsi chiamati in causa sono stati proprio gli agenti che prestano servizio nei centri d'accoglienza. Ieri sera, durante la trasmissione Quarta Repubblica condotta da Nicola Porro su Rete4, l'ex docente di letteratura inglese ha infatti mosso pesanti accuse rispetto a quello che - a suo avviso - accadrebbe nelle strutture che ospitano i richiedenti asilo appena arrivati nel nostro Paese.
Gli immigrati, ha dichiarato Bompiani, negli hotspot sono "dalla mattina alla sera sono drogati da noi, dalla polizia", ma "non per colpa sua" bensì "per colpa delle leggi del governo". Tali espressioni hanno subito fatto giustamente sobbalzare il conduttore, che nell'incredulità ha invitato la scrittrice a spiegarsi meglio. "La legge dello Stato li vuole drogati dalla mattina alla sera", ha quindi rimarcato Bompiani. L'ex candidata di Pace Terra Dignità ha poi aggiunto che "la polizia ubbidisce al governo" e non agisce dunque di propria iniziativa. E ancora, ha tenuto a precisare che i migranti non verrebbero drogati "con l'eroina, ma con gli psicofarmaci".
Per quanto apparisse convinta di quelle affermazioni, la scrittrice non ha però circoscritto le accuse né fornito prove a quella incredibile denuncia. Né ha chiarito quali sarebbero le leggi dello Stato o le iniziative di governo che invitano a sedare i migranti con psicofarmaci "dalla mattina alla sera". Tanto è bastato a far indignare il sindacato di polizia Sap, che ha annunciato l'intenzione di presentare un esposto in procura. "Affermazioni del genere sono assolutamente lesive della dignità di tutti gli operatori che svolgono quotidianamente servizio nei centri di accoglienza e negli hotspot, rischiando anche la propria incolumità", ha affermato il Segretario Generale del Sap, Stefano Paoloni.
"La Bompiani - ha proseguito il rappresentante sindacale - se sa qualcosa lo dica chiaramente: chi, dove, come e quando sono state somministrate droghe o altro. Se non ha elementi oggettivi le sue dichiarazioni sono diffamatorie e se ne dovrà assumere le responsabilità.
Gli operatori delle forze dell’ordine nei Cpr o negli hotspot non somministrano agli ospiti farmaci, bevande, cibo o altro". Il Sindacato Autonomo di Polizia ha quindi cominicato di aver dato mandato al proprio legale di presentare un esposto in procura affinché vengano accertati i fatti e le responsabilità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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