"Fuori i fascisti dall'università". Cambiare Rotta contro Azione Universitaria

Scontri all'università La Sapienza tra i collettivi di sinistra di Cambiare Rotta e i giovani di destra di Azione Universitaria che hanno lasciato il campus scortati dalla Digos

"Fuori i fascisti dall'università". Cambiare Rotta contro Azione Universitaria
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I ragazzi di Cambiare Rotta, al grido di “fascisti, carogne. Tornate nelle fogne”, da ieri hanno ingaggiato una serie di scontri con i giovani di Azione Universitaria dentro l’Università La Sapienza di Roma. Tra spintoni e lanci di bottiglie, a farne le spese è stato un vigilante del campus che è stato colpito al volto con una pietra dai collettivi di sinistra e, visibilmente sanguinante, è stato portato in ospedale.

Anche una delegazione di parlamentari di Fratelli d’Italia, tra cui Marco Perissa e Paolo Trancassini, arrivati alla Sapienza per verificare la regolarità delle elezioni, sono finiti nel mirino dei collettivi di sinistra. "Non è accettabile che questi vengano qui a difendere il governo e ad appropriarsi di spazi che non gli competono, perché ricordiamo che l'università è lo spazio degli studenti, è uno spazio antifascista e i fascisti all'università non ci devono stare", ha detto al megafono un portavoce degli studenti contrari alla presenza dei parlamentari meloniani davanti alla facoltà di farmacologia.

'È da ieri che purtroppo la tensione alla Sapienza si è alzata: i nostri ragazzi di Azione Universitaria sono stati circondati a giurisprudenza e aggrediti, cacciati sostanzialmente dall'università'', ha spiegato Francesco Todde, responsabile per Roma di Gioventù Nazionale. “Mentre i ragazzi stavano facendo campagna elettorale, sono stati circondati da diversi studenti, probabilmente esponenti di Cambiare Rotta e comunque dei collettivi qui studenteschi della Sapienza, che tengono sotto scacco questa università'', ha detto Todde aggiungendo di essere stato in contatto con vari parlamentari, con la prefettura e il questore e di aver persino chiesto l’intervento del ministro Matteo Piantedosi in merito all'aggressione subita nella facoltà di farmacologia. I collettivi di destra hanno poi dovuto lasciare la cittadella universitaria, scortati dagli uomini della Digos, passando da una via laterale. I collettivi di sinistra, invece, hanno sfilato di fronte alla statua della Minerva diretti verso l'uscita principale di piazzale Aldo Moro. “Oggi eravamo venuti per vedere se era possibile svolgere il diritto di voto. Purtroppo quello che abbiamo trovato ci spinge a pensare che non è possibile”, ha dichiarato Perissa.“Siamo nel 2024 e non negli anni '70. Si svolgono le elezioni universitarie all'interno dell'ateneo più grande d'Europa, ma i ragazzi di Azione universitaria non sono liberi di camminare e fare la loro campagna elettorale, perché gruppi facinorosi della sinistra antagonista romana hanno deciso che dentro possono starci solo loro. Ma noi rispondiamo con il sorriso e continuiamo la nostra campagna elettorale", conclude Perissa. Todde, invece, ha respinto le accuse di brogli provenienti dai collettivi di sinistra: ''Se ci chiedono come si vota, un amico che viene a votare quel determinato candidato, gli dà una mano a votare. Tutto qua''.

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha tuonato contro l’estremismo di sinistra: “Anche oggi, secondo giorno di votazioni, i nostri studenti di Azione Universitaria non hanno avuto garantita l’agibilità fisica e politica alla Sapienza di Roma. È tornato in cattedra il nazismo rosso, sono riemersi i morti viventi, i ‘katanga dei noantri’”. Il deputato di FdI ha ringraziato le forze di polizia e ha espresso la sua solidarietà ai ragazzi che hanno subito le aggressioni. “Erano decenni che non si assisteva a questa vergognosa violazione dei basilari principi democratici, già anticipata giorni fa nell’ateneo di Trento.

La sinistra cosiddetta antagonista, evidentemente – commenta Rampelli - manovrata da quella ortodossa che non s’indigna, né condanna queste violenze e tira le fila dai ‘salotti bene’, sta impedendo lo svolgimento della campagna elettorale e cercando di affermare il principio antidemocratico che sono loro a comandare, a decidere chi abbia libertà di espressione e manifestazione e chi no. Ecco a voi il ‘nazismo rosso’”.

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