Crosetto, il Generale, i soldi. La maxi truffa: cosa c'era dietro le telefonate

I malintenzionati telefonano a nome del ministro e chiedono ingenti somme di denato a facoltosi professionisti. L'allarme di Crosetto via social: "Magistratura informata, nessuno cada nella trappola"

Guido Crosetto
Guido Crosetto
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Maxi-truffa in corso: utilizzano il nome del ministro della difesa, Guido Crosetto, per chiedere ingenti somme di denaro. A denunciare l'illecito, sul quale stanno già indagando le forze dell'ordine e la procura di Milano, è stato lo stesso esponente di governo, venuto a conoscenza di alcune telefonate affettuate a suo nome (e chiaramente a sua insaputa) ad alcuni professionisti, con la richiesta di versare decine di migliaia di euro. Secondo quanto si apprende, in almeno un caso i truffatori avrebbero parlato alle vittime del raggiro di "soldati prigionieri da liberare pagando un riscatto".

"Uso questo mezzo per dare pubblicità ad una grave truffa in corso", ha scritto Crosetto sui social, lanciando l'allarme affinché "nessuno corra il rischio di cadere nella trappola". A ricostruire la vicenda è stato dunque lo stesso ministro, raccontando di aver ricevuto le prime avvisaglie sulla truffa nella giornata di martedì scorso.

"Ricevo la chiamata di un amico, grande imprenditore, che mi chiede perché la mia segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare. Gli dico che era assurdo, avendolo io, e che era impossibile. Verifico per sicurezza e mi confermano che nessuno lo ha cercato. Archivio la cosa. Dopo un’ora mi dicono che c’è un noto imprenditore, che non conosco, che vorrebbe mettersi in contatto con me. Autorizzo a dargli il mio cellulare. Mi chiama e mi racconta di essere stato chiamato da me e poi da un Generale e di aver effettuato un bonifico molto elevato ad un conto che gli era stato dato dal 'Generale'. Gli dico che si tratta di una truffa ed avviso i carabinieri che vanno a casa sua e raccolgono la denuncia", ha ricostruito il ministro della Difesa.

Mercoledì sera, poi, un ulteriore e simile episodio: sempre un grande imprenditore "viene contattato da un sedicente funzionario del ministero della difesa, Giovanni Montalbano, che chiedeva il cellulare del padre". Oggi - ha quindi denunciato Crosetto - "è accaduto altre due volte: due grandi imprenditori contattati a nome mio.

Di tutto sono informati magistratura e Carabinieri ma preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola".

Accertamenti sono in corso in tutta Italia. Intanto la Procura di Milano ha aperto una indagine, affidata ai carabinieri, e coordinata dal pm Giovanni Tarzia e dal procuratore Marcello Viola.

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