Incidente di Genova, conducente del mezzo positivo ai cannabinoidi

L'uomo non risultava essere sotto effetto della sostanza ma durante i test tossicologici ne sono state trovate tracce: non è al momento considerata aggravante nell'accusa per omicidio colposo. Escluso l'uso del telefono

L'incidente al porto di Genova
L'incidente al porto di Genova
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Iniziano a emergere i primi dettagli delle indagini incentrate sull'incidente al porto di Genova Prà che, ieri mattina prima dell'alba, ha causato la morte di un operaio di 52 anni, Giovanni Battista Macciò, schiacciato tra due ralle. Il portuale 54enne, collega della vittima e dell'operaio ferito, che guidava le ralla che ha violentemente sterzato causando l'incidente, è stato immediatamente sottoposto all'alcol test per le verifiche di rito ed è risultato negativo. Tuttavia, è stato successivamente condotto in ospedale per accertamenti sanitari di rito e per ulteriori analisi, che comprendono anche gli esami tossicologici. Da questi, sarebbe emerse positività ai cannabinoidi. L'uomo non risultava sotto effetto della sostanza stupefacente ma ne sono risultate tracce nel sangue in quantità che non sono state rese note. È attesa la seconda controprova.

Già prima che venisse reso noto il risultato dei test tossicologici l'uomo risultava essere indagato per omicidio colposo. In queste ore sono in corso le analisi delle immagini delle telecamere del porto che hanno ripreso il momento esatto in cui si è verificato l'incidente e dai video si vede la ralla guidata dall'operaio di 54 anni che, all'improvviso, sterza senza un'apparente motivo. Quella manovra porta il mezzo a scontrarsi con l'altro presente sulla scena e a travolgere Macciò, che in quegli attimi era impegnato nel controllo di alcuni container. Quella manovra, una insolita inversione a "U", viene considerata "strana" dagli investigatori: in un primo momento si era ipotizzato che l'uomo alla guida della rella stesse utilizzando il cellulare ma questa circostanza è stata esclusa dagli inquirenti. Di fatti, al conducente non viene per il momento contestata questa aggravante, così come non gli viene contestata quella per l'utilizzo dei cannabinoidi.

Le indagini sono ancora aperte e in divenire, sono innumerevoli le risposte che ancora devono essere fornite per dare risposte chiare sull'incidente che ha portato alla morte di Macciò.

Le indagini sono coordinate dal pm Arianna Ciavattine e seguite dalla capitaneria di porto e dal gruppo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Asl3. I primi elementi raccolti sul posto riferiscono che il mezzo meccanico che ha causato l'incidente era tra quelli nuovi, consegnato appena pochi mesi fa nel 2024.

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