È malato e non sa quanto tempo gli resta ancora da vivere. Oliviero Toscani ha affidato al Corriere della Sera l'annuncio choc sulle sue condizioni di salute: il fotografo deve fare i conti l'amiloidosi. "In pratica le proteine si depositano su certi punti vitali e bloccano il corpo", ha spiegato. Aggiungendo un particolare che fa venire i brividi e che al tempo stesso fa riflettere sul valore della vita: "Si muore. Non c’è cura". Nella sua testa serpeggia l'idea di affidarsi a Marco Cappato, che da anni si batte per la legalizzazione dell'eutanasia.
La scoperta della malattia
Tutto ha avuto inizio poco prima di un anno fa. Una mattina di fine giugno, mentre si trovava in Val d'Orcia, si è svegliato con le gambe gonfie e ha iniziato a fare fatica a camminare. Poi si è rivolto all'ospedale ed è arrivata la prima diagnosi: un problema al cuore. Dopo un paio di mesi si è recato a Pisa al Santa Chiara e da lì al Cisanello, "dove avevamo deciso la data dell'operazione al cuore, intorno al 20 settembre".
Ha ricevuto la visita del suo amico Francesco Merlo e di suo cugino, cardiologo al Giovanni XXIII di Bergamo definito "un medico incredibile". Sono seguiti altri esami e infine è stato subito chiamato il dottor Michele Emdin, specializzato nella malattia che pensavano avesse. Ora Toscani è sottoposto a una "cura sperimentale" e, come se non bastasse, a ottobre ha preso anche una polmonite virale ed è risultato positivo al Coronavirus. "Mi hanno tirato per i capelli", ha fatto sapere. Rivelando di avere il sospetto di essere morto per qualche minuto: "Ricordo una cosa astratta di colori un po' psichedelici. Quando sto male e ho la febbre riesco a immaginare cose fantastiche...".
Lo stato di salute di Toscani
"Fino al giorno prima di essere così, lavoravo come se avessi 30 anni. Poi una mattina mi sono svegliato e all’improvviso ne avevo 80". Si riassume così il repentino peggioramento dello stato di salute di Toscani, che in un anno ha perso 40 chili e che ora non è in grado nemmeno di bere il vino: "Il sapore è alterato dai medicinali".
Comunque il fotografo ha assicurato di non avere paura di morire; il suo auspicio è che non faccia male e che dunque non provi sofferenza: "E poi ho vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo". Anche perché non si è detto interessato a cosa ci sarebbe dopo la morte: "Sono a posto con il padreterno, io". I medici non hanno ancora saputo indicare con precisione il tempo che resta a Toscani, che ha svelato il pensiero di appellarsi a chi si batte per l'eutanasia legale: "Certo che vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era un ragazzo. Ogni tanto mi vien voglia. Gliel’ho detto già una volta e lui mi ha chiesto se sono scemo".
Infine il fotografo, interpellato sulle modalità con cui gli piacerebbe essere salutato, ha chiarito di non voler un funerale: "Mi portino a bruciare e
via". Si è sempre definito laico, tanto che non ha battezzato i suoi figli. "Vivere vuol dire anche morire, eppure nessuno parla della morte. Si vive come imbrogliandosi, perdendo tempo", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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