L'arresto nel 2020, l'espulsione, la denuncia 4 giorni fa: chi è il marocchino che ha accoltellato l'agente

37 anni, irregolare in Italia dal 2002, dal 2020 al 2023 ha scontato 3 anni per rapina e lesioni. Espulso, non si è mai allontanato dall'Italia. Il 5 maggio è stato denunciato a Bologna perché minacciava i passeggeri di un treno con un coltello

L'arresto nel 2020, l'espulsione, la denuncia 4 giorni fa: chi è il marocchino che ha accoltellato l'agente
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Christian Di Martino, poliziotto 35enne operato questa notte d'urgenza dopo essere stato accoltellato da un marocchino, quasi coetaneo, alla stazione Lambrate di Milano, è stabile. A colpire violentemente l'agente della questura è stato Hasan Hamis, 37enne irregolare in Italia, con numerosi precedenti criminali e, come riferito dalla stessa questura di Milano, con diversi alias in banca dati. È stato già fermato per reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che sequestro e reati legati alla drgoa.

Tra il 9 giugno 2020 e il 4 luglio 2023 ha scontato una condanna di 3 anni per rapina e lesioni nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Una volta uscito dal carcere, gli era stato notificato un ordine di espulsione, emesso dalla questura irpina. E non era il primo. Hamis ne ha collezionati diversi. Il prefetto di Napoli ne ha emessi due, uno nel 2004 e uno nel 2012, a cui si è aggiunto quello del 2023 quando, stante l'indisponibilità di posti in Cpr, è stata data esecuzione immediata entro 7 giorni. Ordine che evidentemente, Hamis non ha rispettato. È stato fotosegnalato la prima volta a Napoli nel dicembre 2002. Lo scorso 5 maggio, quindi appena 4 giorni fa, lo stesso marocchino è stato fermato alla stazione di Bologna dove la polizia ferroviaria lo ha denunciato per il possesso di un rasoio con il quale avrebbe minacciato loro e alcuni passeggeri a bordo di un treno.

Ieri notte, nella stazione periferica del nord-est di Milano, la sua presenza molesta è stata segnalata da alcuni passanti. Diversi testimoni hanno chiamato le forze dell'ordine per denunciare il marocchino, che stava lanciando sassi sulle persone e i treni in transito. Una donna è stata anche colpita alla testa, per fortuna senza conseguenze, prima che arrivassero le volanti a bordo delle quali si trovava anche Di Martino. Hamis è alterato, i poliziotti cercano di neutralizzarlo utilizzando il taser ma, con ogni probabilità, il giubbotto che indossava è riuscito a schermare la scarica elettrica. È a quel punto che estrae il coltello e si accanisce contro il vice ispettore, colpendolo ripetutamente alla schiena.

Il vice ispettore dell'UPGSP della questura del capoluogo lombardo è stato colpito diverse volte ma i fendenti più gravi l'hanno raggiunto al duodeno e ai reni. Gli interventi, che non sono stati scevri di complicazioni, a causa di diversi arresti cardiaci, purtroppo, si sono conclusi dopo 7 ore. A complicare il quadro clinico del poliziotto c'è il fatto che le coltellate del marocchino hanno raggiunto i grandi vasi e organi interni vitali, il che ha richiesto innumerevoli sacche di sangue per le trasfusioni. Il quadro è ulteriormente complicato dalla presenza di un edema polmonare.

La prognosi, spiegano dall'ospedale, "è riservata e le condizioni rimangono molto serie", per il momento il paziente "è in fase di osservazione post intervento" in Terapia intensiva ed è ancora in pericolo di vita.

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