"Ha maltrattato piccioni sul set". Il regista Michael Bay a processo in Italia

Secondo l'accusa, nata da una denuncia di un vigile urbano, sul set del film 6 Underground girato in Toscana e Lazio nel 2018, sarebbero stati maltrattati dei piccioni, lanciati contro un'auto a tutta velocità

"Ha maltrattato piccioni sul set". Il regista Michael Bay a processo in Italia

È accusato di aver scagliato quaranta piccioni contro un'automobile. No, non è uno scherzo ma il processo che dovrà affrontare il famoso regista Michael Bay (Bad Boys, Pearl Harbor, Transformers) insieme ad altre tre persone relativamente a quanto accaduto sul set del 2018 de film Netflix "6 Underground", girato fra Toscana e Lazio. A differenza di quanto inizialmente diffuso dal sito The Wrap, nelle riprese della pellicola non sarebbe rimasto ucciso alcun piccione. "Sono un noto amante degli animali e un grande attivista per gli animali", ha detto Bay in una dichiarazione a The Wrap. "Nessun animale coinvolto nella produzione è stato ferito o danneggiato. O su qualsiasi altra produzione a cui ho lavorato negli ultimi 30 anni". Come riporta il Corriere della Sera, a quanto risulta i quaranta piccioni protagonisti di questa storia sono felicemente tornati al loro posto, allo Zoo Grunwald di Anguillara Sabazia (Roma). Sani e salvi, dunque. E allora qual è il problema? L'accusa è che il regista e il suo entourage abbiano messo a repentaglio il benessere e l'equilibrio di una folta rappresentanza di piccioni, che in Italia sono una specie protetta. Saranno per questo giudicati dalla seconda sezione del Tribunale monocratico di Firenze.

L'accusa contro Bay

Tutto nasce dalla denuncia di un agente della polizia municipale che avrebbe assistito alle riprese del film d'azione. In una delle spettacolari scene della pellicola, il protagonista Ryan Reynolds si lancia a tutta velocità per le vie di Firenze quando, a un certo punto, l'auto del conducente incontra un ostacolo inatteso: uno stormo di piccioni. Secondo l'accusa nata dal vigile e rappresentata dalla pm fiorentina Christine Fumia Von Borries, anziché far semplicemente alzare in volo i piccioni, questi ultimi sarebbero stati gettati con forza contro il parabrezza della vettura in movimento, rischiando di ferirli. Secondo il pm, infatti, gli imputati "sottoponevano in tal modo per crudeltà e senza necessità circa 40 piccioni a sevizie e comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche" e "scagliavano con violenza e in modo diretto ad ogni passaggio dell'auto dato che la scena veniva ripetuta 6/7 volte tali piccioni contro il parabrezza e il paraurti di tale vettura". Nessun piccione morto, fortunatamente, ma secondo il pm, gli animali a quel punto "subivano un fortissimo urto contro il proprio corpo, ruotavano su se stessi, perdevano numerose penne".

La legge che tutela i piccioni

I piccioni sono una specie protetta in Italia. L'Italia ha una legge nazionale che rende illegale danneggiare, uccidere o catturare qualsiasi uccello selvatico, compresi i piccioni, protetti anche dalla Direttiva Uccelli dell'Unione europea, secondo la quale l'Europa ospita più di 500 specie di uccelli selvatici e "il 32 % delle specie di uccelli dell'Ue non si trova attualmente in un buono stato di conservazione". Pertanto "la Direttiva Uccelli mira a proteggere tutte le 500 specie di uccelli selvatici che vivono naturalmente nell'Unione Europea". I piccioni, infatti, rientrano nella vigente legge riguardo la protezione animali per la quale, chiunque venga sorpreso a maltrattare o uccidere un piccione incorre in leggi molto severe sino alla reclusione.

Ora, per carità: la legge è la legge e vale per il comune cittadino come per un regista famoso. Ma intasare i tribunali per un'accusa del genere, a maggior ragione quando sarebbe accertato che nessun piccione è morto o "gravemente ferito", sembra un tantino esagerato. O no?

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