L'unica persona deputata a parlare del «caso» lo ha fatto, e la parola che ha scelto è «fine». L'Italia, nella prima mattinata di ieri, si è fermata per leggere un post scritto dalla presidente del Consiglio. «La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui», ha esordito la premier. È la reazione - quella che alcuni magari non si aspettavano - ai fuori-onda dell'ex compagno della Meloni che sono stati trasmessi da Striscia la notizia. «Lo ringrazio - ha continuato la leader di Fdi - per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo ed è arrivato il momento di prenderne atto».
Giorgia Meloni è da sempre una paladina della famiglia. Queste circostanze non hanno rappresentato un'eccezione. «Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo», ha specificato. Da quando risiede a Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio ha fatto da scudo contro accuse senza alcun fondamento riservate ai suoi familiari. Dal tentativo di gettare fango sulla madre Anna Paratore, con un'«inchiesta» che si è rivelata una vera e propria bufala, agli sforzi (sempre da sinistra) per provare a screditare la sorella Arianna, da sempre militante della destra italiana.
Ora, la premier lascia nero su bianco la sue intenzioni. Sono sia quella di tutelare «l'amicizia» col suo ex compagno e sia, soprattutto, quella di «difendere» la figlia Ginevra. «A ogni costo», ha sottolineato. Poi un passaggio politico. «Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa - ha chiosato la premier - sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua». Insomma, persino l'erosione, dinanzi a una pietra di questa schiatta, nulla può. La solidarietà, subito dopo la pubblicazione del post, è stata molta e trasversale. Ma come ha rammentato il ministro Raffaele Fitto «la premier è sempre sul pezzo». Di problemi non ce ne sono, al limite concentrazione assoluta sulle priorità, che restano imprese, redditi e famiglie. Dopo aver mandato alla Meloni «un grandissimo abbraccio» via social, il vicepremier Matteo Salvini è tornato sull'argomento durante un comizio in Trentino. «Qualcuno del Pd - ha detto - riesce a fare polemica politica anche sulle vicende familiari e private, questi personaggi mi mettono profonda tristezza. Quelli che usano la vita privata per fare la lotta politica fanno tristezza». Un grande abbraccio diretto alla presidente del Consiglio anche dall'altro vicepremier, il segretario di Forza Italia Antonio Tajani. Da Fratelli d'Italia, arriva un post che è più un sigillo che un incoraggiamento: «Forza Giorgia», si legge. I sondaggi non fanno che registrare un dato: la premier resta di gran lunga il leader più apprezzato del palcoscenico politico. E Fdi si conferma ovunque primo partito.
«C'era e c'è una sola persona titolata a dire una parola o esprimere giudizi se avesse voluto: questa persona è Giorgia Meloni», ha detto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. Giorgia Meloni lo ha fatto, anche ieri, secondo la sua cifra: il metodo «Meraki», ossia, in greco moderno, la capacità di fare le cose plasmandole davvero attraverso la propria anima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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