"Non so chi è il padre". Resta incinta a 14 anni per la folle sfida della "sex roulette"

La "challenge" social tra i giovanissimi prevede rapporti sessuali non protetti con sconosciuti. Chi resta incinta è fuori dal gioco

"Non so chi è il padre". Resta incinta a 14 anni per la folle sfida della "sex roulette"
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Dall'avvento dei social, di challenge per giovanissimi ce ne sono state tante. Alcune pericolose, altre meno, tutte con l'obietitvo di creare interazione ma, soprattutto, di sentirsi parte di una comunità. Da tempo esiste sui social, la "Sex challenge", una vera e propria sfida "roulette" in cui i partecipanti sono chiamati a fare sesso non protetto. Perde chi resta incinta. Tuttavia, dal social cinese fanno sapere che "a seguito di una nostra analisi e in mancanza di evidenze fornite, non vi è nulla a sostegno dell'affermazione che si tratti di un trend su TikTok".

Al di là dell'aspetto sociologico, che vede le donne, anzi, le ragazzine, uniche parti soccombenti, è una challenge dai risvolti inquietanti, che si snoda nel mondo parallelo degli adolescenti, spesso incuranti delle conseguenze. La challenge è attiva dal 2016 ed è nata come fenomeno in una forma ancora più pericolosa e violenta, che prevedeva la presenza del gruppo di un soggetto sieropositivo non dichiarato e, in quella versione, a perdere è chi contrae il virus dell'HIV.

Questa challenge è arrivata anche in Italia, non da oggi, ma l'Adnkronos ha fatto emergere un caso recente di una giovanissima che, proprio a seguito di questa sfida, è rimasta incinta a 14 anni. Abbiamo parlato con l'avvocato Marina Condoleo, legale difensore della giovanissima, che è entrata in contatto con questa storia casualmente durante un incontro nelle scuole nell'ambito del progetto "Legal Love", durante il quale ha spiegato ai giovanissimi studenti gli effetti che queste sfide possono avere nel concreto nella vita reale. "Nel momento in cui si stava parlando di queste challenge abbiamo avuto un intervento di un ragazzo che ci ha parlato di questa sex roulette ne ha parlato non con cognizione di causa, nel senso. L'ha tirata fuori. Penso che l'avesse vista da qualche parte, non sembrava avvezzo al tema", ha spiegato Condoleo a il Giornale.

Al termine dell'incontro con i ragazzi, una giovanissima studentessa si è avvicinata timidamente all'avvocato, riferendole il suo stato di gravidanza proprio in conseguenza a quella "sex roulette" parte della sfida social: "Non so chi è il padre". Condoleo sottolinea la dualità in questa giovanissima ragazza, che da una parte appariva "dispiaciuta per essere fuori dalla challenge", in quanto la gravidanza è motivo di sconfitta. Dall'altro, invece, "con grande maturità, ha espresso il desiderio di voler portare avanti la gravidanza". Ha chiesto aiuto all'avvocato per dirlo ai genitori: "La mamma è stata fin troppo comprensiva, dopo un primo momento in cui sembrava come un sacco che si svuotava le ha detto: 'Tu che vuoi fare?'. La ragazza ha risposto: 'Io lo voglio tenere'. E a quel punto la mamma ha accettato: 'Dove mangiano in tre si mangia anche in quattro'".

Il contesto familiare di questa ragazza è più che positivo, non tutti i genitori accetterebbero questa situazione. "Questi ragazzi non sono degli scemi.

Sono dei ragazzi che hanno una profondità d'animo, ma vivono come una pallina di un flipper: non sanno che cosa gli sta accadendo perché vivono la realtà virtuale". Questa realtà, spiega l'avvocato, "li attrae e li coinvolge fortemente, per cui hanno una dualità costante tra il virtuale è reale".

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