Agenas, Agenzia nazionale dei servizi sanitari, ha stilato la lista dei migliori ospedali italiani sulla base di diverse patologie, presente nel Programma nazionale esiti (Pne) presentato oggi a Roma. L’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) per il terzo anno consecutivo risulta essere il migliore del Paese, con una valutazione di qualità alta o molto alta in sette aree cliniche. Tra le strutture pubbliche, invece, spiccano l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche, anch'essa con valutazione eccellente in sette areee cliniche, e l’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, che invece ha ottenuto risultati ottimi in otto aree cliniche. Risultati particolarmente degni di nota anche al sud, in particolare in Calabria, che per anni è sta maglia nera dei livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea. Ha fatto "un notevole balzo in avanti con reparti con situazioni di buona sanità. Anche la Sicilia ha fatto un buon balzo in avanti, vuol dire che è stato fatto un buon lavoro", ha spiegato il direttore di Agenas Domenico Mantoan.
Questa non è, ovviamente, una classifica che premia il migliore e punisce il peggiore, ha sottolineato Mantoan, "ma vuole generare una positiva competizione tra aziende ospedaliere". Nel dati del Pne emerge che circa un terzo degli ospedali controllati è stato valutato solo per una o due aree cliniche. Per i tumori, i tre migliori ospedali che sono emersi sono: AOU Verona Borgo Roma, IRCCS S. Raffaele di Milano, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. Nel nostro Paese sono solo 10 quelli in cui si eseguono più di 50 interventi oncologici in un anno e qui si eseguono il 45% di tutti gli interventi del Paese. Per la frattura del femore, i 3 ospedali che hanno raggiunto migliori risultati sono: Presidio Ospedaliero Umberto I di Siracusa, Ospedale Monopoli, Ospedale Sandro Pertini di Roma. Gli ospedali in cui si effettuano più bypass sono: Policlinico Universitario Gemelli di Roma, Ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno, Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche di Ancona. Tra gli ospedali con alti volumi di attività, quindi oltre 100 ricoveri l'anno per infarto Stemi, hanno garantito la procedura salvavita entro 90 minuti nell'85% dei casi: Presidio Ospedaliero Barone Romeo di Patti, Ospedale di Treviso, Ospedale del Cuore G. Pasquinucci di Massa.
Il 2023 è stato l'anno in cui i ricoveri negli ospedali sono tornati a livelli pre-Covid, toccando quota 8milioni in tutto il Paese. Nel rapporto Agenas viene messo in evidenza come ci sia stato un incremento della qualità dell'assistenza ai pazienti che hanno necessitato di supporto per problemi cardio-vascolari ma anche per quelli che hanno avuto bisogno di interventi oncologici. In tale ambito esistono ancora delle criticità in tal senso in alcuni reparti, legate principalmente alla sicurezza e alla qualità degli esiti, ma gli indici sono in miglioramento. Viene messo in evidenza che negli ospedali italiani esiste una coesistenza di reparti di eccellenza e reparti con prestazioni medio-basse in quasi tutte le strutture che sono state poste in analisi, 1.363 ospedali pubblici e privati.
"Emerge subito una sanità in recupero rispetto ai volumi pre-pandemici, sia per i ricoveri urgenti sia per quelli programmati e diurni. Riguardo agli esiti, il Pne rileva un chiaro miglioramento degli indicatori per le patologie tempo dipendenti. Non solo", ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci intervenendo al Cnel per la presentazione del rapporto. "Per alcune aree, penso all'accesso all'angioplastica, oltre a evidenziare una migliore performance si segnala anche una maggiore omogeneità tra regioni. Questo non può che farmi piacere", ha sottolineato.
"Per quanto riguarda la chirurgia oncologica, il Pne rileva un aumento del volume di interventi per tutte le sedi, una concentrazione della casistica in strutture ad alto volume molto buona per il tumore della mammella e buona per il tumore del polmone. E infine, anche il treemap mostra nel 2023 un aumento di strutture con qualità alta o molto alta per almeno il 50% dell'attività svolta", ha concluso il ministro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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