
Il furore ideologico del politicamente corretto e della cultura woke riescono anche nell’intento di cancellare le donne in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo. Succede a Cesena dove l’Amministrazione comunale ha presentato un ciclo di appuntamenti chiamato “Marzo delle donnƏ” con l’utilizzo della schwa al posto della vocale al femminile. Così facendo, nell'iniziativa annunciata come un programma “per riflettere sul percorso storico delle donne verso l’uguaglianza e la parità dei diritti”, viene cancellato il genere femminile compiendo una discriminazione proprio nei confronti delle donne (e della lingua italiana) nella giornata a loro dedicata.
Come se non bastasse, il programma è co organizzato dal “Forum sui Generis” nato con il nome di “Forum donne” ma rinominato con una nuova denominazione nel 2023 dopo l’ingresso di realtà quali Agedo, l’Associazione genitori di omosessuali, e Rimbaud Cesena, associazione per la difesa e la parità dei diritti della comunità LGBTQ+. L’obiettivo della nuova denominazione era “sensibilizzare su tutte le disuguaglianze di genere”, il risultato è un’ulteriore discriminazione delle donne che perdono il diritto di avere uno spazio a loro dedicato. Tra le recenti prese di posizione del forum, vale la pena ricordare un “appello per Ilaria Salis”.
Come spiega Marco Casali, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, siamo di fronte a: “Un evidente delirio ideologico, oltre che linguistico, da parte del Comune di Cesena, che dimostra ancora una volta la tendenza a schierarsi politicamente e ideologicamente, anche in contesti in cui sarebbe più appropriato mantenere un approccio semplicemente istituzionale. La scelta dell’uso del simbolo dello schwa nel termine Donna, viene presentata come un passo verso una maggiore emancipazione femminile, ma appare piuttosto come l’ennesima strumentalizzazione di una causa importante”.
Inoltre, aggiunge Antonella Celletti, responsabile enti locali della Lega Romagna: “Tanto fervore ‘wokista’ da parte dell’amministrazione cesenate non fa un buon servizio alle donne, né alla ricorrenza dell’8 marzo che rischia così di perdere le sue storiche e ideali motivazioni.
L'uso dello 'schwa' per non escludere chi non si riconosce nei due generi, maschio e femmina, determina non solo confusione ma addirittura un grande equivoco sulla stessa festa arrivando all’assurdo di creare svantaggi e penalizzazioni ai danni delle stesse donne in una grottesca gara inclusivista”.Tra gli eventi in programma per il “Marzo delle donnƏ” è prevista anche la proiezione del Film documentario ‘5 nanomoli – Il sogno olimpico di una donna trans’ introdotto dall’atleta transgender Valentina Petrillo.
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