Rifiuta l'identificazione e picchia l'agente della Polfer: daspo "Willy" per il senegalese

Il giovane straniero per due anni non potrà frequentare locali di intrattenimento, luoghi di aggregazione e la stazione di Varese. Per l'agente disposti 10 giorni di prognosi

Rifiuta l'identificazione e picchia l'agente della Polfer: daspo "Willy" per il senegalese
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Lo scorso 28 gennaio, nella stazione delle Ferrovie Nord di Varese, un senegalese ha violentemente aggredito un poliziotto che prestava servizio di controllo nel piazzale antistante l'edificio ferroviario. Quella è una delle aree calde di Varese dove, come in tutte le città italiane, le stazioni sono considerate zone ad alto rischio. I fatti sono avvenuti nel pomeriggio, quando gli agenti si sono avvicinati a un uomo e, come da prassi, hanno chiesto i documenti. In un primo frangente, l'uomo si è rifiutato di collaborare all'identificazione, allontanandosi dagli agenti. Pochi minuti dopo è tornato e ha sferrato un violento schiaffo al poliziotto. È intervenuta immeditamente la pattuglia di supporto che ha fermato e immobilizzato l'aggressore. L'agente colpito è andato al pronto soccorso dove, per i traumi causati dal colpo subito, gli sono stati dati 10 giorni di prognosi.

L'aggressore, identificato come giovane cittadino senegalese, è stato denunciato e arrestato. A seguito dell'attività istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine, il questore di Varese Carlo Ambrogio Mazza ha emesso un provvedimento di prevenzione noto come daspo "Willy", in virtù del quale al senegalese è vietato l'ingresso nei locali di intrattenimento, nei luoghi in cui si svolgono spettacoli pubblici e negli esercizi pubblici situati nel centro di Varese. Quest'area di interdizione comprende anche la zona intorno alla stazione del capoluogo lombardo. Queste limitazioni hanno una durata di due anni con l'obiettivo di prevenire episodi come quello che l'ha portato alla denuncia. Nel caso in cui lo straniero venisse sorpreso, nell'arco dei prossimi due anni, in una delle parti a lui interdette, rischia una denuncia penale e una reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 10 a 24mila euro.

Il provvedimento prende il nome da Willy Monteiro Duarte, ucciso a calci e pugni a Colleferro nel 2020 dai fratelli Bianchi, ora in carcere. L'obiettivo del daspo "Willy" è quello di contrastare la violenza giovanile e il fenomeno delle baby-gang.

Si contraddistingue proprio per la zonalizzazione del provvedimento, che può essere applicato a diverse aree urbane considerate sensibili, come locali pubblici, discoteche, bar, stazioni ferroviarie, zone limitrofe a scuole e altri luoghi di aggregazione giovanile. La sua durata è variabile in base alla gravità del fatto contestato e va da alcuni mesi fino ad alcuni anni, come accaduto al cittadino senegalese.

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