Nuovo richiamo per un prodotto alimentare da parte del ministero della Salute: un lotto di focacce del marchio Tre Mulini risultano contaminate e se ne sconsiglia vivamente il loro consumo. Nel caso specifico si tratta delle "Focacce con olio extra vergine di oliva 8,7%" commercializzate da Eurospin Italia s.p.a.
"Richiamo per rischio chimico"
Sul sito del ministero è stato allegato un pdf con le motivazioni, nel dettaglio, della tipologia di contaminazione: se il motivo è "rischio chimico", all'interno si legge che il richiamo è avvenuto per "possibile presenza di Octarossina A". Il lotto in questoone è il 223740 la cui scadenza è prevista per il 13/01/2023. La confezione è da 200 grammi e il nome del produttore è Fartons Polo: lo stabilimento ha sede in Spagna ad Alboraya, nei pressi di Valencia. Le avvertenze sono le solite che si danno in queste circostanze, ossia di non consumare il prodotto "e riportarlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso". Alla fine del pezzo, in allegato, si può osservare qual è la confezione tipo della Tre Mulini.
Cos'è l'Octarossina A
Ma cos'è esattamente la problematica rilevata soltanto in quel lotto di focacce? Si tratta di micotossine, cioé sostanze chimiche tossiche che sono provocate da funghi. Spesso è stata ritrovata in alimenti quali cereali, caffè, frutta secca e vino ma niente paura: se per gli animali può essere a volte cancerogena, lo stesso non avviene per l'uomo. Se ingerita può essere assorbita dallo stomaco ed è molto resistente anche nei processi che riguardano la tostatura del caffè. Come spiega food-biopharm, viene prodotta dai funghi delle specie Aspergillus e Penicillium: nei casi più gravi può provocare problematiche immunosoppressive.
Quali sono i limiti
Per alcuni prodotti è stato fissato un limite di valori di octarossina da non superare pari a 30 mg per Kg soprattutto sui peperoncini (tra cui chili in polvere, pepe di Caienna e paprica) che in un secondo momento è stato abbassato a 15 mg/kg. L'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha prodotto un documento dove vengono considerate le misurazioni di oltre 71mila campioni di decine di Paesi Ue per evitare qualsiasi problematica ai consumatori.
Come ricorda Ilfattoalimentare, l’esposizione media nella popolazione varia da 0,64 a 9,13 nanogrammi per chilo di peso ogni giorno e, fra gli altri alimenti in cui se ne trova in abbondanza figurano anche i formaggi e la carne conservata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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