"Non è nel contratto", operatore non aiuta il disabile. Choc in metro a Roma

Viaggio horror nell'Odissea dei trasporti della Capitale. Gli ascensori? Fuori uso. E l'operatore non aiuta a smontare il manubrio della carrozzina

"Non è nel contratto", operatore non aiuta il disabile. Choc in metro a Roma
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Avete presente Roma? La Città Eterna, l’Urbe, la culla della civiltà, il Colosseo, i Fori imperiali, l’arte, la cultura, il turismo. La bellezza. Ecco. Da anni ormai latita nel degrado, indegno per la Capitale di uno dei Paesi membri del G7. Colpa di Virginia Raggi, si diceva un tempo trovando un logico capro espiatorio, ma non è che con il sindaco Roberto Gualtieri le cose siano migliorate. Anzi. Ne hanno dato piena dimostrazione due servizi mandati ieri da Quarta Repubblica proprio alla presenza dell’ex sindaco grillino in studio.

Tutto già noto, più o meno. Migliaia di cantieri aperti, l’immondizia per strada, i cinghiali, la sporcizia, le foglie che otturano i tombini, gli alberi caduti e mai ripuliti, le buche, il degrado, la sporcizia (di nuovo) e pure un secchio per raccogliere l'acqua che filtra dal tetto della metropolitana. Ma soprattutto i trasporti: spostarsi in metro somiglia a un pellegrinaggio di penitenza in ginocchio verso la Terra Santa, l’arrivo di un autobus (25 minuti di attesa, calcolati dal cronista) va salutato come l’apparizione della Madonna, un taxi libero in breve tempo è come vincere al Superenalotto. Sfiancante per chi ci vive, per chi ci lavora e per chi vorrebbe visitarne le meraviglie al meglio.

Di chi è la colpa? Dei sindaci, si diceva. Ma non può essere solo questo. “I dipendenti pubblici che sbagliano non possono essere licenziati”, ribatte la Raggi che vorrebbe poter cacciare anche chi - pur al caldo di un impiego pubblico - sbaglia o non performa a dovere (Giuseppe Conte lo sa?). Ci sono poi i lavoratori, i quali del tutto esenti da colpe non lo saranno mica. Si parla tanto di assenteismo, di scioperi, di malattie sospette. Ma il servizio mandato in onda da Nicola Porro mostra un’altra faccia di questa tradica medaglia. State a sentire.

L’inviato si presenta alla fermata Colosseo della metro con un disabile in carrozzina. Vorrebbe salire una rampa col montascale (ascensori, manco a parlarne: nella B1 gran parte sono inattivi "da prima della pandemia") e, colpo di scena, il marchingegno funziona. Piccolo problema: la sedia a rotelle, una normalissima sedia a rotelle elettrica, è troppo grande per poter salire. Bisogna smontare il manubrio e chi lo fa? L’inserviente che aziona il montascale? Giammai.

Se non ci fosse il cronista ad aiutare il disabile a portare il manubrio, probabilmente questi sarebbe rimasto in banchina: soccorrere il povero in carrozzina, infatti, non rientra tra le mansioni dell’operatore. “Non è previsto dal contratto, magari non è bello dirlo eh”. E pensate davvero che il problema sia solo politico?

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