"Fa propaganda gender". La denuncia contro Rosa Chemical a Sanremo

L'Associazione Pro Vita & Famiglia ha lanciato un appello al governo per "dire basta alla propaganda gender sulla tv di Stato". Nel mirino è finito in primis il "trapper genderless" Rosa Chemical, uno degli artisti in gara al Festival di Sanremo che ha anticipato di voler parlare di amore poligamo e sesso su Onlyfans

Un primo piano del "trapper" Rosa Chemical
Un primo piano del "trapper" Rosa Chemical

Il Festival di Sanremo non ha ancora preso il via, visto che la prima serata della settantatreesima edizione è stata fissata per martedì prossimo. Eppure, come spesso accade, la kermesse canora è diventata anzitempo terreno scontro e c'è già stato chi ha lanciato un appello al presidente del consiglio Giorgia Meloni per "dire basta alla propaganda gender". Si tratta nel dettaglio dell'Associazione Pro Vita & Famiglia, che in un comunicato non ha nascosto le preoccupazioni per il messaggio che potrebbero veicolare da una "tribuna privilegiata" qual è il palco dell'Ariston alcuni degli artisti in gara. Nel mirino dell'associazione è in particolare finito il "trapper genderless" Rosa Chemical, che già nei giorni scorsi aveva anticipato di voler parlare di amore poligamo e sesso su Onlyfans.

Il direttivo della Pro Vita ha peraltro preso le difese della deputata di Fratelli d'Italia Maddalena Morgante, che proprio nelle scorse ore aveva espresso in Parlamento tutti i propri dubbi sulla partecipazione di quel cantante chiedendo alla direzione artistica del Festival di ripensarci. Una presa di posizione netta che le ha attirato le critiche di parte dell'opposizione, mentre il diretto interessato sembrerebbe aver replicato in modo provocatorio: Rosa Chemical si è per il momento limitato a condividere in una storia sul proprio profilo Instagram l'intervento di Morgante a Montecitorio, accompagnando il video con il commento "Made in Italy". Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, ha infine manifestato perplessità circa le quattro co-presentatrici che affiancheranno di volta in volta Amadeus (Paola Egonu, Chiara Ferragni, Chiara Francini e Francesca Fagnani) reputandole "paladine delle cause LGBTQIA+".

"È inammissibile utilizzare il palco dell’Ariston, con i soldi del canone obbligatorio dei cittadini italiani, per veicolare messaggi ideologici, immorali e sessualmente espliciti - si legge nella nota pubblicata sul sito dell'Associazione Pro Vita - uno dei concorrenti, infatti, Rosa Chemical, ha già espressamente affermato di voler diffondere temi come “l’amore poligamo, il sesso e il porno su Onlyfans". Inoltre tutte le co-conduttrici scelte da Amadeus sono paladine delle cause LGBTQIA+, pubblicamente impegnate per la promozione del matrimonio e delle adozioni gay e della transizione sessuale dei minori.

Esprimiamo massima solidarietà all’onorevole Maddalena Morgante che sta ricevendo vergognosi attacchi per aver sollevato la questione ieri in Parlamento. È necessario un intervento del governo, come abbiamo chiesto con una petizione popolare che ha raccolto più di 28mila firme per dire basta alla propaganda gender sulla tv di Stato".

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