Con le vacanze di Natale si chiuderà la prima ondata di occupazioni nei licei italiani di questo anno scolastico, che ricomincerà probabilmente già a fine gennaio o febbraio. Roma, ancora una volta, si conferma la città con le occupazioni più numerose. Sono stati circa 10 i licei che sono stati illecitamente occupati nella Capitale e alcune vanno ancora avanti. Tra quelle che si sono chiuse, c'è l'occupazione del liceo Cavour, iniziata l'ultima settimana di novembre e conclusa nei primi giorni di dicembre. Il dirigente scolastico dell'istituto, con una comunicazione pubblicata sul sito della scuola il 25 novembre, aveva informato che "diversi ragazzi sono stati identificati dagli agenti di polizia e dal vicequestore, che hanno ribadito a ciascuno di loro le conseguenze che tali comportamenti hanno in tutte le sedi penali e civili".
Ora che l'occupazione è terminata e le lezioni sono regolarmente riprese, almeno fino a quando non verranno nuovamente interrotte per le vacanze di Natale, è tempo di bilanci. I responsabili delle occupazioni hanno ottenuto fino a 15 giorni di sospensione. Il dirigente scolastico ha deciso per i pugno di ferro, anche recependo le nuove linee guida della riforma, che per gli studenti sono solamente "repressione". E lo scrivono nero su bianco, in una nota nella quale sostengono che i provvedimenti assunti dal consiglio di istituto "si basino sull'intenzione di fare un processo alle idee degli studenti". Accusando, pertanto, il dirigente scolastico di aver assunto una decisione quasi politica e di non essersi mostrato interessato "a confrontarsi con i motivi che hanno spinto all'occupazione".
Nella loro nota, per altro, gli studenti (capeggiati dalla sezione interna del gruppo Osa, collettivo comunista che fa capo alla Rete dei Comunisti) fanno anche riferimento a una presunta lettera che sarebbe stata sottoscritta anche dal comitato dei genitori in cui si invoca "la funzione più importante della scuola, cioè quella di educare e non reprimere". Viene da chiedersi cosa dovrebbe fare un dirigente scolastico per educare i suoi studenti al principio che le occupazioni sono illegali e che non sono mai considerate illegittime e che, quando si commette un atto illegale, si debbano subire delle conseguenze. Quando si è studenti queste sono una sospensione ma quando si è adulti sono le denunce e i relativi ed eventuali processi.
Per altro, proprio per educare i partecipanti all'occupazione che, va ricordato, un dirigente scolastico può interrompere in qualunque momento anche con l'intervento delle forze dell'ordine, pare siano state depositate anche delle denunce. Almeno questo è quello che dichiarano i collettivi firmatari della lettera con la quale si lamentano delle sospensioni. "Noi non gliela daremo vinta, continueremo a lottare e a far sentire la nostra voce, a discapito di note o sospensioni, perché non basta questo a farci desistere", scrivono i collettivi.
L'elemento più grave, sul quale riflettere, è che i più giovani non si rendono conto di essere il mezzo di organizzazioni più grandi che li usano per i propri fini politici, incuranti di quelle che saranno le conseguenze. Anche in altri licei iniziano a piovere le conseguenze, tra 5 in condotta e sospensioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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