Episodi di vandalismo contro i manifesti affissi per sensibilizzare sulla disabilità, in previsione della giornata mondiale della sindrome di Down che ricorrerà proprio domani. E dietro queste azioni, ci sarebbero chiari motivi ideologici. Questa la denuncia dell'Associazione Pro Vita & Famiglia, che da qualche giorno ha lanciato nelle principali città italiane una campagna di sensibilizzazione sull'argomento. "Facciamoli nascere - #StopAborto", il messaggio che compare a margine di ogni cartellone, sotto al viso di un bimbo con la sindrome di down. Un messaggio di inclusione, con il quale l'associazione ha voluto rimarcare anche la propria posizione in merito all'aborto. L'iniziativa non è però piaciuta a tutti: nelle scorse ore alcuni vandali avrebbero deturpato i manifesti, soprattutto quelli affissi sul territorio comunale di Roma. Due i casi documentati fotograficamente dagli stessi membri della Pro Vita, in particolare. Anche se, in un comunicato pubblicato sul proprio sito web, l'associazione ha fatto sapere come qualche altro episodio non dissimile sia avvenuto anche in altre regioni.
Nel primo, qualcuno ha rimosso la parte del manifesto dove si leggeva lo slogan sopracitato. Un'azione con tutta probabilità portata avanti da vandali evidentemente contrari al messaggio, forse vicini all'estrema sinistra. Ancora peggio il secondo caso, visto che il cartellone è stato strappato per intero (incluso il volto del bambino). E la Pro Vita non le ha mandate a dire. "In Italia c’è chi non vuole far nascere i bambini con sindrome di Down. E quel qualcuno, per farlo sapere, ha strappato i nostri manifesti sulla giornata della sindrome di Down, non a caso proprio nella parte in cui c’era scritto “Facciamoli nascere - #StopAborto” - il pensiero di Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus, espresso in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale - non possiamo e non vogliamo accettare la logica secondo cui in una civiltà perfetta non c’è posto per chi non è uguale agli altri, dove il diverso vada eliminato. Non vogliamo una società incapace di farsi carico dei più fragili".
E dopo lo sfogo, l'appello agli autori dei raid vandalici: farsi avanti per un confronto pubblico sulla tematica.
"Sfidiamo chi ha strappato i nostri manifesti a rendersi riconoscibile, palesarsi per affrontare un dibattito pubblico e civile sul tema - ha chiosato l'associazione - noi, dal canto nostro, non arretriamo e chiediamo con più forza alla politica di offrire a quelle mamme e a quei papà che vengono a conoscenza della presenza della trisomia 21 per il loro bambino, tutti gli aiuti e le rassicurazioni per superare paure e difficoltà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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