"Questa vicenda conferma la presenza di un’ideologia radicalizzata nell’ambito di queste comunità nel contesto di una rete nazionale dedita alla promozione e al rafforzamento delle formazioni terroristiche Al Qaeda e Isis, protagoniste di tanti attentati che in questi anni hanno funestato l’Europa con lutti e violenze". Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, già sindaco di Monfalcone, commenta così l'operazione antiterrorismo dei Ros che ha portato all'arresto di cinque giovani in tutta Italia tra cui anche un immigrato musulmano a Monfalcone.
Un'operazione che "mette in luce - sottolinea Cisint - elementi di grave allarme sui rischi rappresentati dalla massiccia presenza di islamici e dal loro preoccupante atteggiamento da tempo manifestato nella nostra città". Secondo l'ex primo cittadino di Monfalcone "l’arrivo indiscriminato di manodopera straniera anche se regolare - che ha reso Monfalcone una delle realtà italiane con la maggior percentuale di islamici sulla popolazione - diventa un fattore non solo di instabilità sociale, ma anche di minaccia alla sicurezza e all’incolumità". Cisint fa notare che, ormai, la base di queste cellule terroristiche non sono più soltanto le grandi città e questo "deve far riflettere sulla strategia invasiva di chi punta a sovvertire i nostri valori nel nome della sharia e ora prende di mira proprio i territori dove le istituzioni si oppongono alle pratiche integraliste".
L'esponente del Carroccio, poi, ricorda "il clima di contrapposizione" che si creò il 23 dicembre dello scorso anno quando i centri islamici locali organizzarono una manifestazione a cui aderirono migliaia di immigrati da tutta Italia, dopo la quale Cisint ricevette una serie di minacce di morte che l'hanno costretta a richiedere la scorta. "Va rilevato che uno dei giovani arrestati lavorava in un locale a fianco proprio dell’ingresso nel palazzo municipale", dice Cisint che aggiunge: "l’operazione dei Ros conferma l’esistenza di cellule attive nel nostro Paese e la necessità di mantenere alta la guardia di fronte alla minaccia terroristica".
L'eurodeputata leghista, infine, sottolinea la professionalità delle forze dell'ordine e della magistratura inquirente nel contrastare il terrorismo islamico e conclude: "Rimane, in ogni caso, la necessità di assumere a tutti i livelli il problema della pericolosità rappresentata dall’invasione islamica del nostro Paese e dell’Europa, che passa attraverso i canali irregolari e regolari e soprattutto dalla rotta balcanica il cui contenimento e controllo deve rappresentare una priorità dell'azione politica”.
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