I punti chiave
È di 12 arresti in tutta Italia il bilancio di un'operazione della polizia di Stato che è servita a infliggere un duro colpo al gruppo neonazista e suprematista denominato "Werwolf Division". Le accuse nei confronti degli indagati sono di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Le misure cautelari in carcere sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale procura della Repubblica. Contestualmente, sono in corso altre 25 perquisizioni domiciliari nelle province di Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza. L'operazione è coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione.
Pronti alla rivoluzione
Il gruppo neonazista svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di "nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione" sia attraverso gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba” (quest’ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento con la finalità di occultare le progettualità più violente e strumentale anche alla formazione di “guerrieri) sia con incontri dal vivo. È quanto scoperto nel corso delle indagini portate avanti con le più sofisticate tecnologie e le classiche attività di polizia. Il gruppo si definiva"segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli, pronti ad agire". L'obiettivo del gruppo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di arrivare ad un "sovvertimento dell'attuale ordinamento per l'instaurazione di uno Stato etico e autoritario" incentrato sulla"razza ariana" anche con la progettazione di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni, tra cui il premier Giorgia Meloni. Tra i bersagli, anche un economista del World Economic Forum.
La citazione
Nel 2022 era stato trovato dalla Digos un volantino, diffuso sul terriorio emiliano, definito dai militanti "esplosivo", raffigurante l’immagine di un uomo con la cosiddetta "skullmask" e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero e la citazione dell’estremista di destra francese Dominique Venner: "Nulla sarà compiuto finché i germi del regime [liberale] non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato. Infine, ricostruire".
Il precedente
Più di dodici mesi fa, precisamente a maggio 2023, sempre in Emilia Romagna, un'altra operazione condotta dalle forze dell'ordine aveva scoperto che esisteva una rete su Internet, la quale operava attraverso Telegram con il nome di "Werwolf Division". Allora furono 8 le persone indagate in provincia di Bologna e una di queste fu trovata in possesso di una pistola. Ad essere coinvolti nelle verifiche effettuate dalla polizia furono persone con età compresa tra i 30 e i 44 anni. Tra questi anche una donna di Roma e un uomo di Milano. Sul canale Telegram gli iscritti inneggiavano al nazismo, diffondendo immagini inequivocabili di svastiche, teschi e croci celtiche. Dai messaggi, poi, si era passati al volantinaggio in pieno centro di Bologna con frasi che esaltavano Adolf Hitler e altri gerarchi nazisti.
I "lupi mannari"
Il Werwolf o Wehrwolf era un'organizzazione di resistenza istituita e gestita dalle Schutzstaffel durante gli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale, per compiere atti di sabotaggio e di guerriglia contro gli alleati. L'organizzazione di queste unità venne affidata al comandante in capo delle SS Heinrich Himmler. l termine Werwolf significa in tedesco "uomo lupo", "lupo mannaro", "licantropo". Il termine Wehrwolf, che è pronunciato nello stesso modo, significa "armata del lupo" o "difesa del lupo" e richiama una vecchia tradizione di lotta non convenzionale in Germania. Difatti, un racconto scritto da Hermann Löns, pubblicato nel 1910, descrive la guerriglia dei contadini del nord della Germania durante la Guerra dei trent'anni.
Il movimento di resistenza tedesco venne chiamato Werwolf sia per il particolare suono evocativo del nome sia perché un Wehrwolf Bund era già esistito intorno agli anni venti nell'area nazionalista. Oggi, i nostalgici finiti nelle maglie della giustizia si rivedono in questo organizzazione del passato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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