Dei due ragazzi vivi non c’è ancora alcuna traccia, ma la procura di Venezia ha iscritto il nome di Filippo Turetta nel registro degli indagati per tentato omicidio. Nel frattempo, spuntano particolari inquietanti per le sorti di entrambi. Nel sesto giorno di ricerche per Giulia Cecchettin e dello stesso Filippo - i due 22enni scomparsi la sera di sabato 11 novembre -, gli inquirenti hanno trovato delle ciocche di capelli vicino alle chiazze di sangue rinvenute all’ingresso dello stabilimento Dior, nel comune di Fossò, in provincia di Venezia. Fossò è una delle località in cui è stato registrato il passaggio della macchina di Filippo, una Fiat Punto nera, intorno alle 23.30 di sabato scorso, prima che il telefono del ragazzo risultasse spento.
Le tracce ematiche sono state individuate nella mattinata di martedì e a notarle sono stati gli operai impiegati nei capannoni della zona industriale di Fossò. Subito sono state contattate le forze dell'ordine e la polizia scientifica è giunta sul posto per effettuare un test del Dna per capire se il sangue possa appartenere a uno dei due ragazzi. I risultati degli esami non sono ancora noti e verrà effettuato un test anche sui capelli trovati nelle ultime ore. I genitori di Filippo hanno messo a disposizione delle autorità uno spazzolino del ragazzo che consentirà di recuperare materiale utile per i confronti. A dare una mano a ricostruire quelle ore potrebbero essere, come si diceva, le telecamere del parcheggio e degli stabilimenti Dior che potrebbero aver registrato i movimenti dell’auto lì davanti nella serata di sabato. Gli agenti di polizia sono già entrati in possesso dei filmati.
Giulia e Filippo erano stati fidanzati, ma nel corso dell’estate si sono lasciati e Filippo avrebbe sofferto molto a causa della separazione. Ciononostante, i due erano rimasti in buoni rapporti e avevano continuato a vedersi. Nel tardo pomeriggio di sabato scorso, Filippo ha lasciato il suo paese per recarsi in macchina a Vigonovo (Venezia) dove abita Giulia per poi andare insieme in un centro commerciale a Marghera, sempre in provincia di Venezia, perché Giulia voleva comprare un paio di scarpe. Intorno alle 20, gli ex fidanzati hanno cenato nel McDonald interno al centro commerciale e alle 22.43 Giulia ha mandato l’ultimo messaggio dal suo cellulare a sua sorella Elena. Alle 23.15, i due giovani sarebbero tornati a Vigonovo e qui un vicino di casa di Giulia li avrebbe visti litigare e avrebbe anche sentito lei urlare.
Da quel momento l’auto di Filippo avrebbe cominciato a viaggiare verso nord e sarebbe stata avvistata in almeno tre regioni quali Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Alto Adige. L’ultimo avvistamento è avvenuto a San Candido, località non distante dal confine con l’Austria e alcuni credono che la macchina con a bordo presumibilmente i due ex fidanzati, sia già all’estero. Le ricerche proseguono nei boschi circostanti i luoghi in cui sarebbe avvenuto il passaggio dell’auto. Nella giornata di giovedì, nel fiume Muson che scorre nel territorio della provincia di Venezia, è stato recuperato un pezzo di tessuto bianco ed è stato portato via in un contenitore per le analisi. Nella mattinata di venerdì, i sommozzatori si sono immersi nelle acque del lago di Barcis perché secondo i dispositivi di lettura di targa, l'auto sarebbe obbligatoriamente passata da lì. Altre superfici d'acqua saranno oggetto di perlustrazione subacquea, a seconda del tragitto fatto dalla Fiat Punto.
Nel frattempo sale l’angoscia per le sorti dei due ragazzi. La sorella di Giulia, in riferimento a Filippo, ha dichiarato: “Non penso che lui fosse una persona cattiva. Se ha sbagliato penso che potrà rimediare al suo errore in qualche modo.
Spero che ci stiamo sbagliando tutti e che le cose non siano andate come pensiamo. L’odio non è per sempre, comunque, e odiare non porta da nessuna parte. A me comunque in questo momento interessa una cosa sola, ho un’unica priorità, sapere dov’è mia sorella”
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