Vendevano falsi capi firmati in streaming: la Guardia di Finanza le arresta in diretta

La Guardia di Finanza ha sequestrato più di 500 capi d'abbigliamento falsi a due commercianti che, in diretta streaming, vendevano questi prodotti a prezzi stracciati: ecco il video dell'irruzione nell'abitazione

Vendevano falsi capi firmati in streaming: la Guardia di Finanza le arresta in diretta
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I punti chiave

Sui prodotti che vendevano online c'erano le firme di grandi marche ma si trattava di merce assolutamente contraffatta: la Guardia di Finanza di Siracusa, durante una delle dirette streaming con centinaia di persone collegate e pronte all'acquisto, ha fatto irruzione nell'abitazione lasciando di stucco due commercianti che tra le mura di casa guadagnavano fior di quattrini vendendo prodotti di scarsa qualità.

Il video dell'irruzione

"Ultimo pezzo, non ve lo fate scappare", gridava di fronte lo schermo del pc una delle due donne che è stata fermata e colta in flagranza: nel video che abbiamo pubblicato si vede la donna indossare il capo di una famosa griffe alla modica cifra di 40 euro con un valore di mercato che, nel capo autentico, in realtà varrebbe centinaia di euro. In questo modo ignari utenti del web cadevano nel trabocchetto della super occasione inviando denaro per prodotti falsi. "Buongiorno, Guardia di Finanza", si sente all'improvviso durante una delle dirette streaming: la donna rimane di sasso con la complice che le dice immediatamente "stacca la diretta".

È troppo tardi, però: le Fiamme Gialle erano già tra i follower di questa pagina (e numerose altre) che era tenuta sott'occhio da tempo. Durante la perquisizione in casa sono stati sequestrati oltre 500 capi d'abbigliamento e per le venditrici è scattata immediata la denuncia. Gli accertamenti saranno disposti anche nei confronti di alcuni utenti secondo le informazioni fornite dalle forze dell'ordine. Il business era facile: venivano registrati gli ordini dei clienti che, per essere invogliati maggiormente, spesso partecipavano a estrazioni a sorte per vincere scarpe o cappotti. In questo modo aumentavano visualizzazioni e persone collegate in streaming pronte a non perdersi l'occasione. Dal video si percepisce lo stupore e l'imbarazzo di chi andava avanti con queste vendite da tempo nel ritrovarsi, all'improvviso, la Guardia di Finanza in casa: tra i motivi della denuncia anche la violazione delle norme che tutelano il marchio d'impresa.

In un'epoca dove gli acquisti online sono sempre più frequenti e le festività natalizie imminenti fanno scattare la gente agli acquisti migliori, questa pagina social offriva a prezzi assolutamente fuori mercato merce che, in realtà, ha un valore molto più elevato. I marchi non erano soltanto nazionali ma anche esteri e un campionario davvero molto vasto e variegato sia per uomo che per donna.

Nell'ultima sponsorizzazione prima di essere fermata, si vede la donna indossare un cappotto con marca francese, scandire bene la misura (era una XL) concedendosi anche una battuta in siciliano per creare un feeling maggiore con i propri follower.

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