"Vogliamo la moschea in centro. Politici maiali". L’attacco dei musulmani di Venezia

Dall'imam un attacco violento contro il sindaco di Venezia per la chiusura di una moschea che era stata ricavata in un supermercato e che il Consiglio di Stato ha imposto di chiudere

"Vogliamo la moschea in centro. Politici maiali". L’attacco dei musulmani di Venezia
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A Venezia c'è lo sciopero dei bengalesi: non si tratta di una rimostranza sindacale per chiedere migliori condizioni lavorative ma per pretendere una moschea nel centro della città. A guidare la protesta è un imam, che appoggia l'niziativa dell'associazione Ittihad, che tramite il suo rappresentante Abdullah Samrat ha associato l'immagine di Luigi Brugnaro a quella di un maiale in un comunicato affidato ai social. Si tratta di un insulto ben più grave rispetto al significato che gli attribuisce l'occidente, perché il maiale è spesso considerato un animale impuro o immondo ("rijs" in arabo, termine usato in alcuni dei versetti), sia a livello fisico che spiriturale.

Per capire cosa sta succedendo a Venezia bisogna fare un passo indietro, quando il Consiglio di Stato ha chiuso la moschea di via Piave perché il luogo è stato ritenuto inadatto e insicuro a ospitare centinaia di fedeli. Infatti, quella che l'associazione aveva adibito a moschea non era altro che un supermercato. E questo dovrà tornare a essere secondo la destinazione urbanistica. Inoltre, i residenti hanno più volte lamentato il disturbo della quiete, scegliendo di adire le vie legali per ottenere giustizia. "Fino a quando non verrà proposta una sede alternativa", i musulmani si sono dati appuntamento in mezzo alla strada ogni venerdì per pregare. E la sede non dovrà essere in periferia, perché la vogliono in pieno centro a Venezia e non ammettono mediazioni: "La moschea sarà all’interno della città". Questo è lo slogan scelto per la manifestazione.

"Noi, gente comune guardiamo dal maiale al politico, dal politico al maiale e ancora dal maiale al politico, ma già è impossibile per noi distinguere fra i due (adattamento del testo originale cambiando la parola uomo con politico, ossia ciò che lo scrittore metaforicamente intendeva)", scrive Samrat citando George Orwell. Che poi aggiunge: "Non lasciamoci più ingannare. Non è l’Occidente ad essere marcio in sé: sono marci i suoi vertici. Non è la civiltà a essere corrotta, ma chi la guida da troppo tempo nel buio dell’ipocrisia. La vera rinascita comincia quando la verità torna ad avere più valore del potere.

E per questo, oggi più che mai, smascherare l’ipocrisia della classe dominante non è solo un dovere morale: è un atto di resistenza". Il significato di queste parole è a libera interpretazione ma i dubbi su quale sia l'intento sono tanti.

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