Nei sondaggi Prodi precipita ancora: meno di 4 su 10 si fidano del governo

In pochi mesi l’esecutivo perde 25 punti e il consenso passa dal 63% al 38%. Più della metà degli italiani ritira il credito al Professore

Anna Maria Greco

da Roma

C’è fiducia e Fiducia. Quella in Parlamento il governo può imporla e anche strapparla per motivi di convenienza politica, ma quella degli italiani è più difficile da conservare. Ed è la seconda che ha la maiuscola.
Questa fiducia, dice l’ultimo sondaggio dell'Istituto Ipr Marketing per Repubblica.it, continua a precipitare, mentre guadagnano consensi i partiti della Cdl. Nell'ultimo mese il gradimento per il governo scende di altri 5 punti rispetto a quello scorso, passando dal 43 al 38 per cento. Vuol dire 25 punti in meno rispetto al 63 per cento registrato a metà luglio (mentre aveva il 57 a settembre). Per il precedente sondaggio Ipsos del Corriere della Sera il gradimento è addirittura al 31 per cento, mentre a novembre era al 32, a settembre al 41 e a luglio al 44.
Il perché si scopre facilmente dagli altri dati on line sul sito di Repubblica, emersi da un campione di mille elettori, rappresentativi per età, sesso ed area di residenza della popolazione italiana maggiorenne. Intanto, il calo di fiducia registrato dai sondaggi inizia da metà settembre, quando cioè si è cominciato a capire come sarebbe stata la legge finanziaria e si è incominciato a litigare su come modificarla. E secondo l’Ipr, mentre il premier Romano Prodi riesce a mantenere con i denti il 42 per cento dei consensi (sempre 4 punti in meno del mese scorso e a luglio era al 58 per cento), chi precipita in fondo alla classifica dei 25 ministri è il responsabile dell’Economia. Tommaso Padoa-Schioppa era al sedicesimo posto e, perdendo 10 punti, finisce all’ultimo, solo con il 36 per cento di fans. Continua la caduta del ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani, al decimo posto con il 50 per cento, mentre era al 72 a luglio. Nella «graduatoria» della fiducia resta in testa il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, con il 66 per cento dei consensi. Seguono il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro (61 per cento) e il ministro dell'Interno, Giuliano Amato (60). Quasi tutti i membri del governo perdono consenso: si va dal meno 9 di Luigi Nicolais, titolare di Riforme e Innovazione, al meno 8 di Rosy Bindi che siede alla Famiglia, al meno 7 di Pecoraro Scanio all’Ambiente, al meno 6 di Livia Turco alla Salute. L'unica che sale è Barbara Pollastrini (Pari opportunità), da 50 a 52, mentre il ministro della Giustizia Clemente Mastella, partito da un tasso basso (44 per cento) lì rimane.
Gli italiani che hanno poca o nessuna fiducia nel premier Prodi sono il 52 per cento, contro il 42 per cento di chi ne ha molta o abbastanza. I senza opinione sono il 6 per cento. E sempre in crescita sono gli italiani che non si fidano dell'esecutivo: il 58 per cento, 3 punti in più rispetto a un mese fa. I senza opinione sono al 4 per cento. Anche la fiducia per i partiti (che non va confusa con le intenzioni di voto) conferma il trend del governo: scendono quelli dell’Unione e salgono quelli della Cdl. In testa si piazza An con il 47 per cento (2 punti in più rispetto a novembre), che strappa il posto ai Ds, raggiunti da Fi che aumenta al 46 per cento.

Guadagna poi 4 punti l'Udc, raggiungendo la Margherita al 40. L’unico partito della Cdl che perde un punto è la Lega, al 18 per cento. L'Idv è al 36, i Verdi al 32, Radicali al 18 e Udeur al 17. Calo netto di Prc (22 da 25), Pdci (19 dal 21) e Sdi (10 dal 14).

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