Nel laboratorio delle idee di Toyota

da Bruxelles

Il mercato è in affanno ma l’Europa resta strategica e gli investimenti non si fermano. Per Toyota, produttore globale che a dicembre ha inaugurato a San Pietroburgo una nuova fabbrica per il modello Camry, la ricerca e lo sviluppo fuori dal Giappone rappresentano una scommessa dovuta. Ecco allora 80 milioni di euro per ampliare il centro tecnico di Zaventem, in Belgio, «già fondamentale per operare in stretta collaborazione con i fornitori europei - ha sottolineato Kazuhiko Miyadera, vicepresidente dell’R&D di Toyota Motor Europe - e che oggi riveste un ruolo chiave». Prima con l’apertura del sito di Valenciennes, in Francia, chiamato dal 2001 a sfornare le Yaris destinate al mercato continentale, e poi con l’espansione della rete produttiva, logistica e commerciale, per la quale dal ’90 la casa ha investito circa 7 miliardi di euro.
«La strategia è semplice - ha spiegato Tadashi Arashima, presidente di Toyota Motor Europe -: produrre le auto là dove vengono acquistate: in Europa per gli europei, rispettandone requisiti e preferenze. Già due terzi delle vetture che vendiamo nel Vecchio continente sono prodotte qui. Oggi il comparto soffre, specie in Italia e Spagna, ma a Est è tutta un’altra storia; in Russia, da quest’anno primo mercato europeo per le auto nuove, chiuderemo con un venduto di 200mila vetture, a più 31% (nel 2007 era stato più 54%)».
Toyota può vantare undici anni consecutivi di vendite in crescita: «Sarà arduo ripetere i risultati del 2007 che ci hanno portato a uno share del 5,6% in Europa, ma contiamo di mantenere la quota e siamo convinti di entrare in una nuova fase di sviluppo con il lancio dei nuovi modelli, tutti in regola con le norme più stringenti in materia di Co2»: 18 novità entro fine 2009, inclusa la Prius di terza generazione e una nuova Lexus ibrida. Tra i risultati tangibili del centro tecnico di Zaventem, la nuova Avensis che verrà presentata al Salone di Parigi.
È la prima vettura della casa i cui prototipi sono stati sviluppati in Europa e validati dagli ingegneri sulla base dei target locali. Nei laboratori, da cui sortisce un contributo importante alla concretizzazione del concept 1/X, prototipo votato alla mobilità sostenibile, si studiano non solo le performance di veicoli e propulsori alle temperature estreme, ma anche la resistenza delle vernici a urti e corrosione e quella di porte e sedute all’usura; e ancora, ricreando le condizioni più difficili, la durata delle sospensioni, dei motori diesel e dei filtri antiparticolato, come pure la permeabilità alle interferenze del sistema elettrico.


L’espansione della struttura di Zaventem prevede il raddoppio della superficie occupata con ulteriori 12mila metri quadrati di edifici e laboratori, impianti e attrezzature, e un nuovo circuito di prova di 1,3 chilometri munito di diversi fondi, capace di riprodurre le condizioni di guida delle strade europee. Sono infine oltre 50 i progetti di ricerca dell’Ue sulla mobilità in cui è coinvolto il centro belga di Toyota.

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