Nell’ex Stalingrado il festival più lungo dell’estate

Fino agli Ottanta c'era la Breda, con il suo possente carroponte su cui si muovevano i pesantissimi carrelli che trasportavano il ferro alla fabbrica. A quel tempo, Sesto San Giovanni era ancora identificata come la Stalingrado operaia d'Italia. Adesso, sotto la spettacolare struttura d'acciaio, costruita negli anni Trenta, risuona la musica da vivo. E non solo. Merito del Comune di Sesto che ha recuperato l'area attorno al Carroponte (così è stato ribattezzato uno degli spazi simbolo dell'archeologia industriale del Dopoguerra della città alle porte di Milano) trasformandola, con la complicità dell'Arci (associazione che si è aggiudicata il bando per la sua gestione per i prossimi otto anni), in uno dei poli culturali e di spettacolo dal vivo di riferimento dell'estate 2011 dell'area metropolitana.
Attenzione: estate nel vero senso della parola. Già, perché la stagione al parco ex Breda - musica, per l'appunto, ma anche teatro (con uno spettacolo alla settimana: domani alle 21.30 sarà la volta di «Garibaldi amore mio - Storia di Giosuè Borghini che amava gli uomini e andò coi Mille» portato in scena dal Teatro Giacosa di Ivrea), incontri, libri, cabaret nonché ritrovo per famiglie (evidentemente attratte dalle aree per i bambini e dallo spazio ristorazione incentrato sulla filiera corta) - è scattata il 26 maggio scorso e andrà avanti senza sosta (leggi: tutte le sere) fino al 18 settembre. Attenzione: se cercate un eventificio siete fuori strada. Per intenderci da qui sono transitati nel corso della stagione l'Orchestra di via Padova e i Modena City Ramblers, Ludovico Einaudi nelle vesti di maestro concertatore della Notte della Taranta e Natasha Atlas, Ascanio Celestini e Sabina Guzzanti, la novella star della canzone d'autore Vasco Brondi, alias Le Luci della Centrale Elettrica, e Bandabardò, Caparezza e Club Dogo, Tonino Carotone e NoFx, da quasi 30 anni paladini del punk rock a stelle e strisce.
Non poche le cartucce (pardon gli show, tutti a prezzi popolari...) ancora da sparare.

In settimana, per esempio, transiteranno i napoletani 99 Posse (giovedì 25) e i piemontesi Africa Unite (sabato 27), due pezzi di storia della musica (hip hop i primi, reggae i secondi) indipendente di casa nostra; dopodichè palco aperto a Niccolò Fabi, uno dei migliori (e sottovalutati) cantautori (30 agosto), al teatro-concerto dell'irriverente Andre Rivera (4 settembre) e al controverso rapper Fabri Fibra (8 settembre). Nel mezzo, il 31 agosto, un focus sulla piece teatrale «Chicago boys» di e con il controverso Renato Sarti, apprezzato monologo contro gli orrori prodotti dal capitalismo senza regole.

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