Uno strato di pittura su tutto, anche sullerba del prato. Così nel 1975, trasformando il cortile della casa di suo padre, il garage e il prato stesso in unopera (Installation in My Fathers Backyard) prende avvio il lavoro di Jessica Stockholder (nata a Seattle nel 1959, docente alla Yale University), lartista americana di cui la Galleria Civica dArte Moderna e Contemporanea di Torino prima e il Padiglione dArte Contemporanea di Ferrara ora hanno presentato una scelta di opere mai esposte in Italia.
«Stockholder - scrive Giorgio Verzotti nel catalogo edito da Hopefulmonster - motiva la sua prima installazione domestica, e però già conseguente a una formazione accademica solida che si farà sempre più profonda, in termini di grande sapienza formale. Tratta lampia parete del garage, il tetto e il prato, le superfici su cui interviene, come tratterebbe le zone di un dipinto. Il materasso a due piazze dipinto di rosso, a sinistra della parete, vale come contrappunto cromatico rispetto al verde del prato, mentre lampia porzione di foglie e di erba su cui ha spruzzato colore azzurro, orizzontalmente rispetto allelevazione verticale del materasso, si relaziona coi frutti rossi dellalbero che sovrasta il prato».
Lopera di Jessica Stockholder si articola attorno ad alcuni termini chiave come «entrare», «attraversare», «memoria», anche quella visiva, che permette di connettere mentalmente ciò che lazione del camminare ha relazionato fisicamente. Le sue installazioni ambientali e le sue sculture sono costruite con analoga impostazione, secondo il principio dellassemblaggio, e in ogni caso presuppongono lesperienza diretta.
Lartista accumula oggetti quotidiani, di uso domestico, che fanno parte dellarredo o dellattrezzatura da cucina, poltrone, pentole e tappeti, parenti di quel primo materasso e di quel primo prato. Questi oggetti trovati sono accatastati e cambiano di segno, non solo per la perdita di funzionalità, ma anche per gli stridenti accostamenti di colori acidi cui sono sottoposti. Michel Gauthier sottolinea il ruolo di congiunzione nellopera di Jessica Stockholder di fili e lampade come elementi di congiunzione, mentre le rotelle evidenziano il movimento.
Il filo e il raggio luminoso sono nessi relazionali, sintattici, la luce ha funzione analoga al colore. Alcune installazioni devono essere rinfrescate da ventilatori, altre riscaldate da caloriferi: ogni assemblaggio ha la sua temperatura.
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