Cogliere il farsi della storia nella cronaca delle relazioni internazionali significa tener presente le buone ragioni delluno e quelle dellaltro. Ridurre lagone mondiale alla lotta dei «buoni» contro i «cattivi» è ingannare i popoli.
Per oltre trentanni, sul Giornale, Alberto Pasolini Zanelli ha praticato questo distacco, tanto consapevole dellinteresse nazionale quanto diffidente del lessico cosmopolita, che quanto più agita ideali, tanto più esaspera la politica di potenza. Ovvero la legge del più forte. Alla Gran Bretagna bastava esser tale. LAmerica vuol anche sembrare buona: occupa Haiti, unisola, ma «solo per il suo bene». Obama come Bush, dunque?
Non per Pasolini Zanelli, che sintetizza gli albori del XXI secolo americano nellOra di Telemaco (Edizioni Settecolori, pagg. 314, euro 18, distibuzione Mursia). Scrive: «Al termine di un lungo conflitto, i vincitori salpano verso casa, e la pace. E invece si smarriscono sotto crudeli venti di tempesta, rischiano il naufragio. Accadde tremila anni fa agli Achei dopo la guerra di Troia, agli Americani dopo i trionfi in due guerre mondiali e nella Guerra fredda: terrorismo, Afghanistan, Irak, crollo finanziario. Fato o hybris? LOdissea americana del XXI secolo è orfana di un Ulisse. Ma è emerso un protagonista assai simile a quello dei primi quattro canti dellOdissea, la telemachia. Leroe non torna, il figlio salpa da Itaca per cercarlo. Tremila anni dopo, un giovane americano, nato in unisola da un raro incrocio razziale e culturale, ha dedicato ladolescenza, la giovinezza, la prima maturità alla ricerca del genitore scomparso e, dunque, alla propria identità. A differenza di Telemaco, Obama non ha ritrovato il padre, ma il suo periplo lo spinge sulla spiaggia di unisola grande diecimila volta Itaca. Lo fa ammiraglio della Invincibile Armada che cerca il ritorno...».
Il riferimento storico di Pasolini Zanelli, per quel che implica di sconfitta finale, non rallegrerebbe lammiraglio Mahan, ideatore della prima dottrina geopolitica messa al servizio del Manifest Destiny degli Stati Uniti. Ma lintento di Pasolini Zanelli è appunto quello di mostrare le conseguenze della hybris. Credersi onnipotenti è peggio che credersi impotenti. Laveva capito il segretario di Stato Colin Powell. Per castigo, Bush lo spedì a mentire allassemblea delle Nazioni unite, dando così modo al suo rivale, il primo ministro francese Dominique de Villepin, di salvare la dignità europea, se non lintegrità irachena.
Da tempo gli Stati Uniti sono pentiti - lo dice anche il plebiscito dincassi in patria per la metafora della sconfitta finale dellimperialismo che è Avatar -, ma nemmeno Obama, fra i rari politici contrati fin dallinizio, può evitare di riversarvi altre truppe. Non solo americane.
Il libro sarà presentato martedì 16 febbraio a Milano, alla Galleria Artereale, via SantAndrea 10A, alle ore 18, da Nicola Crocetti e Sergio Romano assieme allautore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.