Nella televisione via Ip arriva il bello della diretta

Microsoft, in collaborazione con l’azienda britannica Skinkers, lancia il guanto della sfida a Joost e Babelgum. Puntando sulla tecnologia Silverlight, concorrente di Adobe Flash

Nella televisione via Ip arriva il bello della diretta

Microsoft e Skinkers con LiveStation rivoluzionano il mondo dell’IpTv peer-to-peer, consentendo non solo la condivisione di video registrati, ma anche veri e propri show in diretta. Per ora le tecnologie necessarie sono ancora in sviluppo, quindi la soluzione non è ancora utilizzabile da tutti, ma lo sviluppo è in una fase alquanto avanzata, si prevede che la disponibilità definitiva arrivi entro il 2008.

Un italiano in pole position
La strada di LiveStation comincia con la collaborazione tra Microsoft e Skinkers, un’azienda inglese co-fondata da Matteo Berlucchi, italiano laureatosi a Padova anche se la sua carriera è tutta in Inghilterra. L’idea di base di Skinkers è quella di consentire a chi ha contenuti video (dai grandi network televisivi alle aziende che vogliono farsi la loro Tv istituzionale) di trasmettere live su Internet i loro programmi, sfruttando dunque il Web come un canale aggiuntivo, rispetto a etere, satellite o cavo, senza bisogno di investire in server. Un po’ come da tempo fanno le stazioni radio, molte delle quali trasmettono anche sul Web oltre che via etere, ma certo per loro le cose sono più facili, visto che la musica ha meno esigenze rispetto al video.

«Le attuali tecniche di streaming video richiedono infrastrutture costose per servire una fetta di pubblico relativamente piccola» ha detto Berlucchi in un’intervista. «Il costo di startup per una audience così limitata», ha aggiunto, «è eccessivo, e diventa addirittura proibitivo se ci si vuole rivolgere al grande pubblico. Invece con Skinkers LiveStation i broadcaster possono raggiungere poche persone tenendo bassi i costi, e al contempo possono scalare verso l’alto per raggiungere moltissimi telespettatori con investimenti limitati. Il tutto garantendo loro una user experience ricca, con un tempo di latenza minimo e senza bisogno di buffering».

Silverlight
Il cuore della faccenda è Microsoft Silverlight, un plug in runtime gratuito per browser Web (non solo Internet Explorer, ma anche Firefox e Safari, in ambiente sia Windows sia Mac OsX, a partire dalla versione 10.4.8) che visualizza, oltre al video, anche animazioni e fa da supporto per l’ interattività. Non c’è supporto per Linux, ma tutto lascia intendere che, una volta finito lo sviluppo su Windows e Mac Os, anche il pinguino sarà accontentato.

Grazie a Silverlight, che per molti altro non è che la risposta di Redmond ad Adobe Flash, Microsoft ha potuto creare un sistema IpTv dove chiunque, con un investimento ridotto, può crearsi un canale televisivo anche con l’emozione della diretta. Come dice Don Dodge di Microsoft: «Non si tratta di materiale registrato che viene trasmesso in broadcast, ma live show senza alcun tipo di ritardo». Anche perché il bello di Silverlight è che ha una qualità video particolarmente elevata.

Pastry e SplitStream
I programmi così creati possono essere visti con un pc o con un Mac, ma non è finita: Silverlight funziona egregiamente anche con palmari e smartphone, così nel prossimo futuro la Tv via Ip in salsa Microsoft potrà arrivare ovunque anche in mobilità. Se Silverlight è il “televisore virtuale” che consente all’utente di godersi lo show nel browser Web, a monte ci sono altre importanti tecnologie sperimentali di Microsoft: Pastry e SplitStream, che fanno in modo che i contenuti creati in qualsiasi parte del globo ci arrivino sul pc (o, un domani, sul telefonino). «Pastry è un sistema peer to peer che noi definiamo una hash table distribuita, in pratica una struttura dati che fa sì che i computer possano facilmente trovare sulla rete e registrare in locale informazioni, organizzandosi tutti insieme per formare una task force collaborativa.

Splitstream invece è un’applicazione, costruita sopra a Pastry, che consente di creare degli stream di dati in tempo reale; nel nostro caso, questi flussi di dati saranno il video in diretta che viene distribuito in modalità peer to peer a chi riceve lo show».

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