Nelle scuole americane tornano le bacchettate

Un vecchio motto Usa: «Risparmia la verga e vizierai il bambino»

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

La disciplina a scuola va mantenuta ed i fini giustificano i mezzi. La controversia sulla «pala», lo strumento di legno piatto lungo mezzo metro, più largo alla base, usato nel secolo scorso sugli alunni discoli sta dividendo l'America. Malgrado il fatto che l'uso della «pala» sia illegale in 28 stati su 50, in molte zone rurali gli insegnanti hanno ricominciato a picchiare gli allievi.
Dopo anni di evoluzione sociale, di lotte condotte dalle associazioni dei pediatri, degli psicologi scolastici e dei medici sfociate nel bando delle punizioni corporali, nelle scuole, in nome della disciplina, si ricomincia da zero. «Focus on the family» un'organizzazione evangelica della Carolina del Nord, sta mettendo in pista pediatri e psicologi per convincere i genitori che le bastonate risolvono più problemi della dialettica e del convincimento. «Io credo - ha spiegato il pediatra del gruppo dottor DuBose Ravenel - che il paese andrebbe meglio se i genitori dessero il permesso agli insegnati di picchiare gli allievi».
Un altro convinto fautore del movimento «le botte sono il miglior deterrente» è il preside di una scuola media di Forth Worth in Texas: «Sono un vero fan della "pala" - spiega il professor Antony Price -. Usata nel modo giusto può far cambiare l'atteggiamento di tutta la scolaresca».
Assunto due anni fa, Antony Price ha capito subito che la sua scuola era una culla di criminalità. Dopo aver scoperto che al liceo usavano la «pala», il preside ha chiesto ai genitori di poter adottare le punizioni corporali. Nel corso dell'anno scolastico 2005/2006 la «pala» è stata usata su 150 alunni. «Non tutti i genitori erano d'accordo, ma la situazione è migliorata». Nella scuola di Antony Price gli allievi vengono ammoniti, poi vengono costretti a fare piegamenti. Se non si ravvedono vengono trattenuti in classe durante gli intervalli, poi isolati dai compagni anche in classe. Se nulla funziona vengono picchiati con la «pala». Prima però vengono consultati i genitori e il ragazzo può scegliere se preferisce essere picchiato dall'insegnate, sospeso, o avere come compagno di banco per un'intera giornata la mamma o il papà. «Otto ragazzi su dieci - conferma il preside - scelgono la "pala"».
Tina Morgan, una mamma della Carolina del Nord che aveva dato il consenso alla scuola di adottare punizioni corporali si è amaramente pentita: «Mio figlio è cocciuto e ha bisogno di tanto in tanto di una battuta. Ciò non significa che deva essere mandato a casa con la schiena pieni di lividi».
Le scuole che si stanno adeguando alle punizioni corporali sono perlopiù quelle degli stati centrali della cosiddetta «cintura della Bibbia» dove la gente è particolarmente osservante e dove viene seguito il vecchio proverbio americano «risparmia la verga e vizierai il bambino». I genitori che si ribellano alla pratica sono invece persone che hanno scelto di abbandonare la vita frenetica delle grandi città per far crescere la famiglia in zone rurali a misura d'uomo. Una di loro è Peggy Dean, mamma di tre bambini sconvolta all'idea che qualcuno li possa bastonare. «Se avessi saputo - ha detto la donna - non sarei mai venuta ad abitare in questo posto».
Secondo le statistiche federali nel corso dell'anno scolastico 2002/2003 in America sono stati picchiati con la «pala» circa di 300mila bambini.

Alcune scuole, per rendere il colpo più doloroso perforano addirittura il manico dell'attrezzo di legno. Dei 300mila bambini picchiati il 70% frequenta scuole in zone rurali e profondamente cristiane del Texas, Mississippi Tennessee, Alabama e Arkansas.

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