Nepal, nuovi regolamenti per la salita all'Everest: solo per alpinisti esperti

Le proposte al governo da parte di un comitato: "Solo per chi ha già scalato una vetta da 6.500 metri e al costo di 35mila dollari"

Nepal, nuovi regolamenti per la salita all'Everest: solo per alpinisti esperti

File lunghe diversi metri e ingorghi per salire in vetta, che hanno provocato nove morti sul versante nepalese e due su quello cinese. Sui pendii dell'Everest, sempre più affollati, si fa la conta delle vittime. Questi numeri hanno convinto il governo del Nepal a prendere in considerazione norme più restrittive che regolino la salita al tetto del mondo.

Un comitato di studio, infatti, ha proposto al governo di permettere la scalata solamente agli alpinisti più esperti, cioè a chi ha già salito almeno una vetta di 6.500 metri. Non solo. L'alpinista dovrebbe presentare anche un certificato di buona salute e servirsi di una guida nepalese. Per scoraggiare gli scalatori, inoltre, il prezzo del permesso di salita, rilasciato su pagamente, aumenterebbe vertiginosamente: dagli attuali 11mila dollari, pari a 10mila euro, si passerebbe a 35mila dollari (32mila euro). Queste regole riguarderebbero solamente il versante sud dell'Everest, sotto la giurisdizione del Nepal. Per le altre sette montagne sopra gli 8mila metri, che hanno almeno un versante in Nepal, il permesso di scalata arriverà ai 20mila dollari.

Il ministro del Turismo e presidente del comitato che ha proposto le nuove regole specifica, come riporta il Corriere della Sera, che "queste raccomandazioni al governo sono state inviate per assicurare la qualità e la sicurezza dell’alpinismo sulle nostre montagna". Non è della stessa idea Nives Meroi, l'unica donna alpinista italiana ad aver scalato tutti i 14 8mila: la scalatrice sostiene che la misura "non scoraggerà gli scalatori senza esperienza ma con tanti soldi. Deve invece cambiare la mentalità di chi si avvicina a queste vette come una meta turistica qualunque".

Secondo il comitato, però, molti delle morti sull'Everest sono dovute al sovraffollamento nella

zona della morte, quella sopra quota 8mila, che favorisce problemi di respirazione e congelamento. Il sovraffollamento sarebbe causato dai numerosi scalatori turistici, che si affidano alle agenzie per compiere la salita.

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