Tre ore per attraversare Genova in autostrada. Centottanta minuti per passare dal casello di Nervi a quello di Sampierdarena. Basta un po’ di neve e qualche raffica di vento per mandare in tilt il nodo autostradale genovese. Tra A7 e A12 ieri mattina è stata nuovamente un’odissea per gli automobilisti. Di chi è la colpa? Tutti la scaricano sui camionisti che, in barba al provvedimento del Prefetto, hanno transitato regolarmente bloccando così il traffico. Si è rischiato di ripetere il caos di dieci giorni fa, quando centinaia di automobilisti rimasero fermi per ore sulla A7 tra Isola del Cantone e Bolzaneto sotto una fitta nevicata, senza che nessuno prestasse loro soccorso. Ieri mancava solo la fitta nevicata, ma la situazione si presentava molto simile con gli automobilisti infuriati mentre il personale delle autostrade giustificava il blocco del traffico a causa del ritardo dei mezze spazzaneve: «Ma non stava nevicando e non c’era bisogno di ripulire la strada- racconta chi ha passato quelle ore chiuso dentro la propria auto-. Quello di cui ci siamo resi conto era il fatto che la vera causa di tutto quel traffico era rappresentata dai camion numerosissimi sulla carreggiata nonostante il divieto».
Il Prefetto di Genova Anna Maria Cancellieri, proprio per evitare situazioni complicate, già da martedì sera alle 21 aveva dato disposizioni per il blocco del traffico autostradale ai camion sopra le 7,5 tonnellate. Una ordinanza che molti autotrasportatori hanno deciso di ignorare, tanto da mandare in tilt il servizio autostrade: «Se si sono creati dei disagi - affermano gli addetti - sono dovuti proprio alle inadempienze dei mezzi pesanti che non hanno rispettato l’ordinanza di divieto di circolazione. Tutti i camionisti sono stati sanzionati». Ci sono volute comunque ore per sgomberare i camion che fatti unire in gruppi sono stati scortati fino alla barriera di Genova Ovest preceduti dalle lame sgombraneve.
Sulla strada, anche lastre di ghiaccio che hanno rallentato le operazioni. Tanto che la situazione è tornata alla normalità solo nella tarda mattinata, mentre anche la prefettura di Savona disponeva il fermo dei tir fino alla cessazione dell’allerta meteo.
Ma le ordinanze prefettizie non sono piaciute alla categoria degli autotrasportatori. In molti non hanno osservato il divieto, mentre altri si lamentano pubblicamente. Se le autostrade hanno scaricato le colpe sui camionisti, questi ultimi puntano il dito sulla gestione delle strade. Sandro De Carlo, presidente di Trasportounito Fiap, è deciso a chiedere una verifica sull’attività di prevenzione e di intervento da parte delle società concessionarie delle reti autostradali: «É inammissibile- scrive De Carlo in una nota- che la prevenzione si sostanzi in decreti prefettizi di divieto della circolazione invece che, come avviene in tutti i Paesi del Nord Europa, in atti concreti come lo spargimento di sale, la manutenzione stradale, il traffico dei veicoli e delle merci». Secondo una stima fatta dalla federazione italiana degli autotrasportatori professionali, nella sola giornata di ieri in Liguria si sarebbero bruciati quattro milioni di euro. «Tra i compiti principali della Società Autostrade - continua il presidente della Fiap- vi è quello di organizzare al meglio e garantire in ogni condizione meteo, il traffico dei veicoli e delle merci».
Ma molti mezzi pesanti, quelli diretti al porto, anche arrivando a Genova non hanno avuto la possibilità di portare a termine il proprio lavoro a causa della sospensione delle attività portuali. Il vento ha reso necessaria la chiusura dei terminal portuali Sech e Vte. Disagi anche per gli autotrasportatori al confine tra Italia e Francia. A Ventimiglia, dopo il divieto disposto dal prefetto di Savona per la circolazione dei mezzi pesanti, si sono fermati un migliaio di tir tra l’autoporto, l’ex piazzale della Dogana e il parco merci di Ventimiglia.
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