New York, l'accusatrice di Strauss-Khan "Contro di me hanno detto cose non vere"

La cameriera d’albergo che ha accusato Dominique Strauss-Kahn di violenza sessuale ha incontrato i giornalisti: "Con mia figlia, piango tutti i giorni". Poi ha negato di aver denunciato Dsk per estorcergli dei soldi. L'avvocato della donna: "Nella telefonata al suo ex fidanzato in carcere non parlò mai di voler sfruttare l'aggressione subita per ricattarlo..."

New York, l'accusatrice di Strauss-Khan 
"Contro di me hanno detto cose non vere"

New York - Nafissatou Diallo, la donna che ha accusato di stupro Dominique Strauss-Kahn, ha parlato oggi in un centro culturale di Brooklyn. Era la sua prima apparizione pubblica dopo le interviste rilasciate ad Abc e Newsweek. La donna ha raccontato la sua verità sui fatti avvenuti nell'albergo Sofitel di New York. Ha ribadito che non ha mai pensato, con la sua denuncia, di estorcere denaro: "Quanto è stato detto su di me non è vero" ha detto la donna. A seguire la breve conferenza stampa c’erano più di 100 giornalisti. "Non auguro a nessuno di vivere quanto ho vissuto io negli ultimi due mesi" ha aggiunto, ringraziando i presenti dello United African Congress per la solidarietà ricevuta. Poi ha spiegato perché ha accolto l’invito di parlare al dibattito: "Non voglio che quanto è successo a me succeda ad altre donne. Con mia figlia, piango tutti i giorni. Per questo voglio essere coraggiosa per tutte le donne del mondo".

La nuova strategia di Ophelia Dopo che nei giorni scorsi, la cameriera del lussuoso hotel newyorkese aveva concesso due interviste in cui si era lamentata in sostanza di esser passata da vittima ad accusata, anche questo incontro sembra rientrare nella nuova strategia decisa dalla sua difesa.

"Mai detto lo sfrutto..." Nella telefonata al suo ex fidanzato in carcere, la Diallo non parlò mai di come sfruttare l’aggressione subita da Strauss-Kahn. È quanto sostiene il suo avvocato, Kenneth Thompson, che insieme all’ex cameriera mercoledì ha assistito alla traduzione del testo dal dialetto africano "fulani" nell’ufficio del procuratore capo di Manhattan. Secondo il legale le parole di Ophelia furono fraintese ma ora l’equivoco sarebbe stato chiarito. Nel corso della riunione, protrattasi per otto ore, è stato più volte acoltato il nastro della registrazione della telefonata fatta da Ophelia all’ex in prigione in Arizona per traffico di droga, il giorno dopo la presunta violenza sessuale.

All’inizio di luglio, il New York Times, citando una fonte inquirente, aveva scritto che durante la telefonata la Diallo aveva detto parole del tipo "Non preoccuparti, quest’uomo ha un mucchio di denaro, so quello che sto facendo". Ma dopo aver ascoltato la registrazione, il legale ha sostenuto che si trattò di un malinteso: secondo Thompson, la donna non fece alcun accenno al ruolo e alla ricchezza dell’uomo che aveva tentato di stuprarla.

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