Il capitano porta in salvo la nave e poi se ne torna - umiliato - a casa. Si deve leggere così la dichiarazione raggelante pronunciata ieri mattina da Amadeus poche ore prima di affrontare l'ultima e più importante serata del Festival: «Non ci sarà un Amadeus ter». Insomma, dopo che il presentatore è riuscito, in condizioni estremamente difficili, a realizzare uno show più che dignitoso, a tratti molto divertente (leggi Fiorello) e ad aprire le porte alla musica giovane, si fa da parte. Si sarebbe immaginato che un'impresa del genere l'avesse di diritto consacrato per la prossima edizione. E che la Rai all'unisono glielo chiedesse a gran voce. Invece, ieri, in conferenza stampa, dopo l'annuncio della decisione, non si è levata alcuna preghiera di ripensarci. Certo, al prossimo Festival ci si pensa quando finisce quello in corso, come ha più volte ribadito il direttore del primo canale Stefano Coletta, ma questa è una situazione del tutto nuova.
«Non ci sarà una terza edizione con me - ha risposto a una domanda il presentatore - io e Fiorello lo avevamo già deciso prima di fare questa e ci abbiamo scherzato sopra (quando Fiore aveva annunciato l'Ama ter)». E ha aggiunto: «Se un giorno la Rai deciderà di affidarci ancora il Festival, magari prima dei 70 anni, sarà una grandissima gioia. Ma il terzo di seguito non ci sarà. Sono stati due Sanremo storici, sia l'edizione dei 70 anni che questa, ma non vedo l'ora di tornare ai miei giochi, ai miei quiz, alla mia normalità».
Parole che avrebbe voluto pronunciare oggi, nella conferenza stampa di chiusura e di bilancio, ma che ha anticipato a ieri funestando l'ultima serata. E l'irritazione di Ama e di tutti quelli che hanno lavorato con lui si è vista in diretta quando Fiorello ha detto, scherzando ma non troppo: «Noi non ci saremo l'anno prossimo... Ma a chi ci sarà, vi auguro che vi andrà malissimo, voi avrete il pubblico, la folla, ma vi andrà malissimo, però vorrà dire che le cose sono andate benissimo... Voglio vedere chi si prenderà questa patata bollente». Come a dire: noi abbiamo fatto un miracolo, e non ce lo riconoscete. Pure Ibrahimovic ci è tornato sopra: «Ama, ti hanno messo in panchina...».
Il tutto è nato dal fatto che in questi giorni, proprio durante il Festival, è circolato il nome del prossimo conduttore: Alessandro Cattelan, che - lasciata Sky - approderà in Rai a primavera con un nuovo programma. Insomma, facendo due più due, quello dell'ex conduttore di X Factor pare un percorso verso l'Ariston, soprattutto se ci si ricorda che lui era l'opzione preferita dall'ad Fabrizio Salini per il Festival 2020 (e quindi anche 2021). Invece, l'allora direttrice Teresa De Santis preferì puntare su Amadeus, carta che si rivelò vincente. Il corto circuito in sala stampa arriva quando l'attuale direttore Coletta, confermando il dialogo con Cattelan, dice che certo sarebbe opportuno che la tv di Stato, in generale, puntasse su volti giovani. Immediata quindi l'associazione tra Cattelan e Sanremo. A scapito dei più maturi Ama e Fiore. Sia come sia, sarebbe stato più delicato invitare Amadeus a ripensarci. Almeno formalmente. Anche perché tutto questo si inserisce negli attriti che ci sono stati per la costruzione del Festival, sfociati nel semi-annuncio del presentatore, molto irritato per il furto del pubblico, di abbandonare l'impresa.
Ma ci sarà tempo nelle prossime per ritornare su questi aspetti. Anche perché è difficile prevedere chi sceglierà il prossimo conduttore del Festival.
I vertici Rai sono in scadenza e, a cascata, anche le cariche direttive. Ma potrebbero anche essere prorogate in attesa di tempi migliori. Intanto è già partito il toto nomi per l'edizione 2022. Si fanno i nomi di Laura Pausini, Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Milly Carlucci. Si vedrà.
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