Un bando di concorso riservato esclusivamente ai cittadini extracomunitari. Lo ha indetto l’ospedale Niguarda per reclutare cinque operatori socio sanitari ed assumerli in ospedale. Nelle quattro paginette del bando, firmate dal direttore generale Pasquale Cannatelli e pubblicate sulla Gazzetta ufficiale, si legge a chiare lettere che uno dei requisiti base per essere ammessi al concorso è «la cittadinanza in uno dei Paesi non appartenenti all’Unione europea ». Certo, si tiene anche conto del curriculum, del titolo di studio. Ma quel che conta di più sembra essere il permesso di soggiorno. E così gli italiani sono stati esclusi in casa propria. «È una vergogna protesta Massimo, uno dei tanti aspiranti operatori sanitari (per intenderci, la figura che lavora a fianco dell’infermiere)- . Escludere così gli italiani è illegittimo. Sarebbe stata un’occasione in più per trovare lavoro». Dietro al bando per selezionare cinque stranieri, si nascondono un precedente simile (all’ospedale San Paolo) e una mini telenovela. Il primo concorso infatti risale all’estate di un anno fa, quando il Niguarda vuole selezionare 114 collaboratori sanitari, stranieri esclusi. Le cento domande presentate da cittadini extracomunitari vengono respinte in blocco. Da qui scatta un duplice ricorso, presentato al tribunale del lavoro sia dalla Cisl sia da una donna straniera contraria alla «discriminazione » nella selezione. Il tribunale concilia con l’amministrazione del Niguarda ed apre un secondo concorso. Ma di fatto, i 1.500 aspiranti operatori sanitari (italiani)che nell’agosto 2009 scrivono per partecipare al bando restano con un pugno di mosche in mano e non possono nemmeno sostenere le prove di selezione. Niente prova, niente posto di lavoro. «Significa aver perso un anno intero» protestano. E può darsi che di mesi, per sostenere il concorso, ne passino ancora tanti. Già perché è nell’aria un altro ricorso. «La riapertura del bando solo per gli stranieri non è affatto giusta - protesta Celestino De Brasi, coordinatore Rsu dell’ospedale - . È una discriminazione al contrario». Il sindacalista annuncia una contestazione del bando. «Chiederò all’amministrazione di ritirarlo e di riformularlo per renderlo accessibile a tutti. Altrimenti ci muoveremo per un altro ricorso ». Se invece si dovesse trovare un accordo, allora i candidati potrebbero essere convocati per la prossima primavera. Comunque un anno e mezzo dopo rispetto ai loro programmi. Per motivare l’esclusione dal primo bando 2009 degli extracomunitari, interviene il direttore amministrativo del Niguarda, Marco Trivelli.
Come a dire che dietro la scelta non c’è nessun pregiudizio. «Da anni assumianìmo infermieri professionali extracomunitari. Ciò ha permesso di mitigare la carenza di personale, garantendo standard adeguati di assistenza ai pazienti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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