RomaNon cè miglior testimonial del presidente francese Sarkozy per «reclamizzare» i vantaggi dellenergia nucleare. E Berlusconi approfitta subito delloccasione fornitagli dallincontro bilaterale di Villa Madama per spiegare la strategia dellesecutivo riguardante lenergia atomica. In buona sostanza la moratoria varata con un emendamento non vuole semplicemente - come sostengono allopposizione - evitare il giudizio referendario. Piuttosto vuole procrastinare il dibattito sul nucleare di un paio danni per permettere che avvenga in un clima più disteso. Lontano, insomma, dalla cronaca di questi mesi che ha messo in primo piano nei nostri incubi il reattore danneggiato di Fukushima. «Se fossimo andati a quel referendum - ricorda Berlusconi -, il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Per questo il governo ha responsabilmente deciso per la moratoria, in modo da far sì che si possa tornare a un opinione pubblica consapevole della necessità di avere energia nucleare, che secondo noi rappresenta un destino ineluttabile». Lunica cosa di ineluttabile, per Pierluigi Bersani, è invece il rapporto Berlusconi-nucleare. «Bisogna liberarsi dal primo - commenta il segretario del Pd - per fermare il secondo». «Eravamo allavanguardia negli anni Settanta - ribadisce il premier -. Lecologismo di sinistra si è messo poi di traverso e lItalia ha dovuto interrompere i lavori di centrali quasi terminate. Da allora dobbiamo acquisire tutta lenergia dallestero. Con un costo sulleconomia e sulle famiglie che è del 30-40% in più rispetto ai nostri competitori, addirittura il 50% rispetto ai francesi, che vantano la costruzione di 60 centrali in assoluta sicurezza». Per lopposizione leconomia domestica e quella nazionale possono aspettare. Lunico dato tangibile resta il referendum disinnescato. Antonio Di Pietro (Idv) e Nichi Vendola (Sel) parlano della moratoria come di un «imbroglio» ai danni della democrazia.
Per Rosy Bindi (Pd) è una «vergognosa presa in giro degli italiani», mentre Francesco Rutelli (Api) si mostra fiducioso del fatto che la Cassazione «non potrà che confermare il referendum visto lintento fraudolento del governo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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