da Milano
Il suo nome è saltato fuori nellintervista di Dario Di Vico al banchiere Ubaldo Livolsi. Ma Tarek Ben Ammar, limprenditore franco-tunisino consigliere di Mediobanca, si è chiamato subito fuori dalloperazione Rcs. «Conosco Livolsi dai tempi della quotazione di Mediaset, ho ottimi rapporti con lui ma non abbiamo mai parlato di Rcs. Né lui mi ha chiamato. Ricucci? Non lo conosco». Ben Ammar, impegnato in Tunisia nelle riprese del film «Lultima legione», come coproduttore, assieme a Dino de Laurentiis, ha smentito anche che nelleventuale scalata alla società editoriale possano essere coinvolti uomini di primo piano conosciuti attraverso le sue vaste relazioni internazionali: «Nessun gruppo straniero che rappresento o a cui sono legato è attivo nella vicenda Rcs, né Vincent Bollorè né Rupert Murdoch».
Nellazionariato di Mediobanca, Ben Ammar rappresenta gli interessi dei soci stranieri di Piazzetta Cuccia, come Groupama e Dassault. E a Bollorè, artefice del patto di sindacato di Mediobanca del 2002, ha fatto sapere che lui «è un amico e posso dire che siamo per la stabilità, rispettiamo il patto, lo abbiamo già dimostrato». Se ci sono dei soci stranieri interessati a Rcs, bene. Noi non centriamo, ha detto Ben Ammar: «Siamo attenti a non entrare in un gioco italiano a carattere politico dellimportanza del Corriere della Sera. Come i francesi sarebbero diffidenti su interessi stranieri in Le Monde o Le Figaro, così vale in italia per il Corriere».
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