Le note nere di Dee Dee Bridgewater

«Negli ultimi anni ho sentito il bisogno profondo di ritrovare le mie origini africane», ha dichiarato di recente Dee Dee Bridgewater, una delle ultime vere regine del canto jazz americano, attesa stasera in concerto al Palasport di Seveso per l'ultimo show della prima edizione di “Seveso Suona”. «Non potendo risalire fino alle radici che mi legano alla madrepatria, mi sono rivolta alla musica, la musica africana. Speravo che ascoltando le sonorità di alcuni paesi africani avrei alla fine trovato una melodia che mi parlasse con indiscutibile forza spirituale. E così è stato per la musica del Mali. Il blues di quel Paese, la mia inspiegabile attrazione per la terra rossa “simbolo di forza vitale e patria dei miei avi”, la mia straordinaria somiglianza con la tribù maliana dei Peul: tutto questo ha confermato l'intensa sensazione che questo Paese fosse la mia terra». Nasce così il nuovissimo «Malinian project», un viaggio alla riscoperta delle radici del Continente Nero attraverso il quale la cantante, 56 anni, erede nel segno della tradizione di Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, ha cercato di fondere la musica, le voci e gli strumenti popolari del Mali con le tradizioni vocali e musicali del jazz nero americano.


Ad accompagnare la grande interprete di Memphis - che, curiosità, nel lontano 1990 vinse il Festival di Sanremo cantando "Uomini soli" assieme ai Pooh -, sarà un nutrito ensemble strumentale di cui fanno parte anche un manipolo di musicisti africani. L'incasso del concerto sarà devoluto a favore di Briantea 84, un'associazione impegnata nel volontariato a sostegno dei diversamente abili.
(Per informazioni tel. 031/731680).

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