Federlegno a Ecomondo: la sfida dell'ecodesign

Alla fiera internazionale di Rimini dedicata all'ambiente, alla sostenibilità e all'economia circolare, i risultati della ricerca FunCircle. Certificazioni, formazione e soddisfazione del cliente gli asset strategici per il futuro delle aziende italiane

Federlegno a Ecomondo: la sfida dell'ecodesign

Green economy, responsabilità estesa del produttore, riuso, riciclo e della riparabilità dei prodotti, normative che impatteranno sul futuro delle aziende e gli obiettivi previsti dal Green Deal sono i grandi temi che saranno approfonditi da FederlegnoArredo che partecipa per il secondo anno a Ecomondo, la fiera internazionale dedicata all'ambiente, alla sostenibilità e all'economia circolare in programma dal 5 all’8 novembre a Rimini.

Occasione per incontrare istituzioni, stakeholder, operatori del settore e condividere il percorso che la Federazione, insieme alle imprese associate, sta attuando sui temi della transizione circolare, con un occhio rivolto al presente e uno al futuro. Punto di partenza un’indagine che ha condotto con altri partner - Ambit, Cluster arredo della regione Catalogna in Spagna ed Efic, Federazione europea delle industrie dell’arredamento -, nell’ambito del progetto FurnCIRCLE (Circular Economy Guidelines and Tools for Application in the Eu Furniture Sector) finanziato dall’Unione Europea, il cui obiettivo è guidare le aziende del settore verso un futuro più sostenibile e misurare i livelli di maturità delle imprese nel tempo, tenendo conto anche del tessuto imprenditoriale che caratterizza la manifattura italiana composta da aziende micro, piccole, medie e grandi. Obiettivo: identificare tendenze e possibili scenari, fotografando la situazione attuale e spingendosi a fare previsioni al 2027.

Dal campione di aziende italiane analizzate, si evidenzia che attualmente il 44% ha implementato politiche di ecodesign e l'81% prevede di farlo entro il 2027. Il Regolamento Espr, approvato nel 2024 dal Parlamento europeo, prevede infatti che il settore dell'arredamento sarà tra i primi a essere interessato, con mobili e materassi considerati prioritari nella definizione di regole specifiche per prodotto, ma la ricerca evidenzia però che solo il 14% delle aziende è attualmente informato sul Regolamento Ecodesign e ne sviluppa i requisiti anche se questo dato è destinato a crescere del 65% entro il 2027.

Feltrin-federlegno-sostenibilità

Scenario che per le aziende è legato in modo imprescindibile alla formazione per la portata dei cambiamenti richiesti, con il 44% che offre programmi di formazione sulla sostenibilità e il 79% lo farà entro il 2027. Una sfida significativa, specialmente per le micro e piccole imprese più in ritardo e in affanno rispetto alle aziende di medie e grandi dimensioni.
In attesa che la pubblicazione del Bilancio di sostenibilità diventi obbligo di legge nel 2025, dalla ricerca emerge che il 37% delle aziende ne pubblica già uno verificato, ma il 77% prevede di farlo entro il 2027. Analizzando le diverse dimensioni delle imprese risulta però che solo il 14% delle micro-piccole imprese italiane pubblica un bilancio di sostenibilità, contro il 52% delle medio-grandi. Entro il 2027, questa percentuale salirà al 48% per le micro-piccole imprese e al 97% per le medio-grandi. Solo il 23% monitora le emissioni di gas serra , con una previsione del 47% entro il 2027, mentre il 42% valuta i fornitori in base a criteri di sostenibilità con un aumento previsto al 79% nel 2027.

Filiera legno-arredo

"Consapevolezza, obiettivi, azioni sono i concetti che sintetizzano meglio il percorso della nostra filiera sui temi dell’economia circolare ed evidenziati dalla ricerca. Da sempre sensibile ai temi dello sviluppo sostenibile e spesso anticipatore di processi, il legno-arredo - spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - ambisce a performare al meglio e per farlo parte da un’autoanalisi, quale base per future azioni concrete. Non a caso il settore è attento alla formazione come punto di partenza per la messa in atto della trasformazione green e digitale. La dimensione, spesso piccola delle nostre aziende, le rende in alcuni casi più lente nel recepire e attuare processi di cambiamento così complessi, motivo per cui l’azione di supporto e indirizzo della Federazione è strategica. Il livello di conoscenza e attuazione delle politiche di Ecodesgin e gli obiettivi del 2027 rendono evidente come l’approccio del settore sia ormai davvero improntato al ‘pensiero circolare’, in cui progettazione, realizzazione, produzione, riuso e smaltimento rifiuti fanno parte di un unico ingranaggio che si muove secondo i principi di una sostenibilità ambientale economica e sociale”.

La ricerca evidenzia anche che il 20% delle aziende ha già effettuato un'analisi del ciclo di vita (Lca), mentre ben il 65% sta considerando di farlo ed è crescente la consapevolezza dell'importanza delle certificazioni e dei sistemi di gestione. A oggi, infatti, il 34% delle imprese offre prodotti idonei a progetti Leed e il 32% sta valutando di allineare i propri prodotti ai relativi requisiti. Il 57% delle micro-piccole imprese monitora anche la soddisfazione dei propri clienti sui temi della sostenibilità, utilizza i feedback e li coinvolge nel percorso di miglioramento, rispetto al 74% delle medio-grandi. Nel 2027 le percentuali saliranno rispettivamente all'86% e al 94%.

E di rapporto con il cliente parla anche quel 16% riferito alle aziende che nel 2024 ha offerto la possibilità di acquistare pezzi di ricambio per estendere la vita della maggior parte dei propri prodotti e servizi post-vendita, con una crescita prevista al 25% entro il 2027.

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