Le nuove leve del rock in rosa alla Casa 139

Le nuove leve del rock in rosa alla Casa 139

Luca Testoni

Se vogliamo, il cantautorato rock al femminile in Italia è ancora un'incompiuta. A parte Carmen Consoli, di cui è imminente il ritorno sulle scene con un nuovo disco, e Cristina Donà, dalla poesia solida e spessa, il piatto piange. O quasi. Le nuove leve? Per il momento fanno solo una gran fatica. Tanto ad emergere, quanto ad ottenere adeguati spazi.
Stasera alle 21.30, la Casa 139, via Ripamonti 139, attraverso la rassegna ribattezzata AcusticaMente, offre il proprio, piccolo contributo alla causa, «regalando» una vetrina live a un paio di cantanti e autrici emergenti: la barese Roberta Carrieri e la bustocca Marilena Anzini. Quest'ultima voce e chitarra del quartetto degli Arecibo, fresca vincitrice ad Aversa del premio della critica alla prima edizione del concorso «Sono un'isola: io, donna per una canzone d'autore».
Con trascorsi teatrali e già vocalist dei Funambolici Vargas e dei Quarta Parete, formazione ormai sciolta con cui si aggiudicò Arezzo Wave e il Premio di Recanati nuove proposte, da qualche tempo l'eclettica Roberta Carrieri si è messa in proprio. Le sue canzoni vestite di rock, graffianti e malinconiche, sono sospese fra melodia e rumore. In attesa dell'esordio discografico, è possibile ascoltarla all'indirizzo www.robertacarrieri.it, il sito a suo nome.
Marilena Anzini è la cantantautrice degli Arecibo, band varesina formata nel '98 con il chitarrista Giorgio Andreoli e di cui fanno parte anche il bassista Cosimo Dell'Orto e la batterista Fiamma Cardani.


Dolcezza e aggressività, impatto e raffinatezza: a sentire la critica specializzata, sono gli estremi dentro cui si sviluppa il pop-rock del gruppo giunto solo nel 2005 al debutto sulla lunga distanza, con l'album Audiosfera. Cd che non «pesa» sull'ambiente. Il quartetto ha deciso di aderire a Impatto zero, progetto promosso da Lifegate che, nel suo piccolo, concretizza il protocollo di Kyoto sull'ambiente.

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