Nuove risorse per Garboli

da Milano

Dopo due tentativi andati a vuoto Garboli ha approvato i conti a fine giugno. Il gruppo di costruzioni, sospeso in Borsa da metà settembre, ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con una perdita netta di 55,8 milioni (0,6 milioni l’utile di un anno prima). Il Cda ha anche convocato i soci il 27 dicembre per un aumento di capitale fino a 45 milioni. L’Impresa Pizzarotti, che da giugno controlla Garboli, parteciperà pro-quota. Il ritorno al profitto è invece in agenda nel 2007. A metà settembre il nuovo Cda aveva deciso di svolgere approfondimenti sui conti semestrali che presentavano una perdita consistente ascrivibile alla gestione industriale e alla revisione di alcune poste finanziarie. Il risultato, esposto ieri dagli amministratori di Garboli ed emerso grazie alla consulenza della PriceWaterhouse Coopers, è il passaggio dall’attivo al passivo di alcune partite di natura straordinaria e relative a rettifiche di valore per oltre 30 milioni. Pizzarotti, ha spiegato l’ad Luca Sassi, ha acquisito Garboli per 58 milioni (compensati da 28 milioni incassati per la cessione ai vecchi proprietari delle attività in Libia, unico punto critico sollevato dalla società di revisione Bompani Audit) sulla base dei dati ufficiali.

«I vecchi proprietari - la Conicos della famiglie Bongiovanni e Vinai - non ci hanno concesso di fare una due diligence, ora stiamo valutando un’azione di rivalsa nei loro confronti ed eventualmente anche contro la società di revisione», ha dichiarato. «Immagino che anche la Consob stia verificando la situazione».

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