Al via il nuovo "Masterchef" con il giudice "ombra"

Al via il nuovo "Masterchef" con il giudice "ombra"
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È arrivato alla tredicesima edizione, ma è ancora uno degli show più amati della televisione. Soprattutto tra i giovani. E ha diffuso tra la gente una nuova concezione del cibo e dell'arte di cucinare. Insomma è MasterChef, il talent culinario che ritorna giovedì su Sky e in streaming su Now e alla fine di questa edizione festeggerà le 300 puntate. Novità della stagione il giudice «ombra», che si aggiungerà ai tre chef stellati (e ormai star della tv) Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli (nella foto) e che aiuterà a selezionare i concorrenti nelle prime puntate.

Per i tre titolari, invece, comincia un'altra avventura divertente. Affiatatissimi tra loro, ormai uniscono alla sapienza in cucina la capacità teatrale dando vita a veri show. A scapito dei concorrenti che vengono bonariamente presi in giro e a volte aspramente rimproverati. Barbieri - presente come giudice fin dalla prima edizione - alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta all'Università Cattolica di Milano spiega come MasterChef nel corso di questi 12 anni «abbia cambiato il pensiero gastronomico nella gente. A me ha dato la possibilità di scoprire talenti, che era quello che facevo anche prima. In tutti questi anni non ho mai cambiato il mio modo di giudicare, piuttosto ho alzato l'asticella. Ci stupiamo noi stessi dei risultati ottenuti dai concorrenti quando arrivano in finale».

Cannavacciuolo aggiunge: «Il cambiamento e la crescita nel mondo culinario sono evidenti, quindici anni fa quando si parlava di un ristorante stellato, pochi sapevano di cosa si stesse parlando. Oggi lo sanno tutti. MasterChef è stato il primo programma a parlare di spesa, recupero del cibo, eccellenze italiane e tutto il resto. Per me farlo è anche un allenamento personale, poi vado a giocare la partita nella mia cucina».

Per Locatelli «l'esposizione mediatica che la cucina ha ricevuto negli ultimi tempi ha rivoluzionato il nostro mestiere, che è diventato così una vera e propria professione. Attraverso il programma noi parliamo a milioni di persone e questo ha cambiato anche la mia visione del lavoro del cuoco».

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