Kia Jorabchian, agente di Carlitos Tevez, è a Manchester, Gilmar Veloz, procuratore di Pato, è atteso a Dubai dove trova anche il Paris Saint Germain. Ancelotti ieri ha diretto il suo primo allenamento nel modernissimo complesso sportivo di Aspire a Doha sotto gli occhi del presidente Nasser Al Khelaifi e del direttore sportivo Leonardo, e ha poi avuto una lunga conversazione con loro.
Oggi apre ufficialmente il mercato, sede itinerante, si arriva, si apre un tavolo e si tratta, finché un contratto non è depositato in Lega calcio non è successo niente. Pato e Tevez sono due storie che girano sulla stessa pellicola. «Pato è un giocatore del Milan che credo e spero rimanga per il prosieguo della stagione e sono sicuro che rimarrà da noi - ha detto Allegri che ha commentato anche le ultime dichiarazioni del brasiliano con una carezza -. Uno sfogo. Il suo è stato uno sfogo e ci può stare. Io con Pato non ho alcun problema». A Parigi spingono per Tevez al Milan perché immaginano che questo aprirà la strada di Pato al Psg. A Manchester si augurano che Pato vada a Parigi e il Milan riformuli la sua offerta per Tevez.
L’agente dell’argentino pare stia lavorando duro per convincere il City, un sensibile lavoro diplomatico per spiegare agli inglesi che il prestito al Milan è l'unica via percorribile e qualcosa sembra ammorbidire la volontà dello sceicco che, per inciso, ha ribadito che non avrebbe alcun problema a mantenere Tevez senza utilizzarlo. A Milano i contatti li sta tenendo Giuseppe Riso, agente Fifa che sta lavorando per il Milan. L’offerta di via Turati resta la medesima e cioè prestito a un milione di euro simbolico e diritto di riscatto, non obbligo, fissato a 23 milioni. Ragioni di bilancio e volontà di sentirsi liberi sulle scelte estive obbligano Galliani a una posizione inderogabile, mentre dalla sede filtra ottimismo, Tevez dovrebbe raggiungere Milano subito dopo l’Epifania. L’Inter smentisce qualsiasi inserimento. Filtra solo la non notizia che negli ultimi giorni di mercato può sempre succedere di tutto, magari all’improvviso arrivano cessioni importanti e i soldi per muovere le acque. Al momento l’Inter non si decide neppure a versare all’Internacional i 4 milioni per la conferma del difensore centrale Juan Jesus, anche perché non ne è completamente convinta. Così come resta in stand by la vicenda Zarate che preoccupa anche la Lazio che vede deprezzarsi il valore del cartellino del giocatore.
L’argentino non ha convinto Ranieri, lui vorrebbe restare per dimostrare il suo valore ma sembra essersi ormai giocato tutte le fiches a disposizione e un suo ritorno da Reja a gennaio è un’ipotesi da scartare completamente. Un solo gol, poca applicazione, la mancanza di un’idea di collettivo, Zarate rischia di vedere dalla tribuna la seconda parte di questo campionato. Può sperare in un bel gesto della società solo se avrà l’umiltà di presentarsi a capo chino da Ranieri, cercando di ricucire un rapporto che si è smaterializzato davanti alle sue sciocchezze in campo.
L’Inter intanto sta tentando di salvare il salvabile e tratta con la Fiorentina perché Montolivo e Vargas sono due contropartite interessanti e sta spingendo Maurito da Delio Rossi. Smentita anche la volontà di riportare Balotelli ad Appiano, il costo è proibitivo come il suo ingaggio. Mario peraltro è costantemente sotto tiro del destino e il suo 2012 è iniziato all’insegna della continuità, sempre sui giornali e non sempre per prodezze calcistiche. L’Inter si chiede per quale motivo dovrebbe riprendere un giocatore che ha ceduto una stagione fa, che al momento costa anche di più e al quale è stato pure ritoccato l’ingaggio. Il City peraltro ha obbligato Balotelli a smentire le sue dichiarazioni su presunti contatti con Inter e Milan.
Anche Daniele De Rossi ha smentito qualsiasi incontro a Boston con dirigenti della nuova proprietà giallorossa. Mancini continua a parlarne e per il Sun il romanista sarà il primo vero acquisto di gennaio dello sceicco. La Roma offre a De Rossi 6 mln a stagione, il City arriva a dieci, i dirigenti giallorossi sono sempre più convinti che il centrocampista non lascerà la squadra ma negli ultimi incontri è stata inserita l’ipotesi di una clausola rescissoria pari a 25 mln.
Significa che se rinnova se ne va da chiunque versi quella cifra, ma non può certo pretendere un contratto d’oro come quello che gli offre il City se per tesserarlo si devono sborsare tutti quei soldi per il suo cartellino. La saga continua e non è detto sia slegata dalla cessione di Carlos Tevez.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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