Olimpiadi, squadra compatta: "Non temiamo le Cassandre"

Il governatore Fontana: "C'è chi si augura che vada tutto male". Allarme sui ritardi anche per Pala Italia e Pala Sharp

Olimpiadi, squadra compatta: "Non temiamo le Cassandre"

«Sportivamente parlando non posso che confermare come il nostro team sia affiatato e compatto e, attraverso un gioco di squadra, arriverà al traguardo centrando l'obiettivo di farsi trovare pronto per i Giochi del 2026». A dirlo il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, dopo aver partecipato all'incontro per la firma della modifica dello Statuto della Fondazione Milano-Cortina 2026. «Non temiamo le cassandre - ha aggiunto - che, anche in queste ore sembrano augurarsi che tutto vada storto. Il mix formato da Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, che hanno sempre fatto della concretezza il loro modo di agire, supportato da Governo, Coni e Fondazione, porterà lustro al Paese». Il riferimento è alle polemiche del candidato per le regionali di Pd e M5S Pierfrancesco Majorino sul Pnrr e sulle Olimpiadi: «Fontana e Salvini dicono l'opposto. La verità è che nessuno di loro sa qual è la situazione. La Lega ha gestito malissimo le cose in Lombardia».

Una polemica che arriva all'indomani dell'annuncio del Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini della possibile discesa in campo di Torino e del Piemonte nelle Olimpiadi invernali 2026, forse non gradito ai 5Stelle che nel 2018 votarono contro la candidatura presentata dallo stesso sindaco Appendino ai Giochi del 2026, e dell'allarme lanciato sui possibili ritardi.

Per quanto riguarda la pista da bob di Cortina, utilizzata per le Olimpiadi del 1956 e chiusa nel 2008 sembra che sia deciso che verrà demolita per poter dare il via alla costruzione di una nuova. Così se due giorni fa il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato il via alla gara d'appalto, nella Conferenza dei servizi di oggi dovrebbe annunciare il vincitore.

Ancora più delicata la questione per la pista di pattinaggio a velocità prevista a Baselga di Pinè in Trentino. Dopodomani il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti dovrebbe ufficializzare la rinuncia a investire 100 milioni di euro per coprire la pista attuale, come da disciplinare. Ecco che qui interverrebbero la regione Piemonte e la città di Torino mettendo sul piatto l'Oval.

Ma il timore del governo, o meglio del Ministero delle Infrastrutture si sta concentrando, come noto su alcune opere viabilistiche come la variante di Cortina e quella del Longarone. Per quanto riguarda Milano invece il timore sembra essere che gli investimenti privati su aree pubbliche, ovvero il Pala Italia a Santa Giulia e il PalaSharp a Lampugnano, procedano a rilento. In alcuni casi, infatti, Palazzo Marino non ha ancora rilasciato permessi a costruire. Dal Comune assicurano che «è tutto nei tempi», ma non sembra esattamente così per il Pala Italia che avrebbe depositato l'istanza di costruire un anno fa. A ottobre si è conclusa la bonifica mentre il ping pong con gli uffici dell'urbanistica avrebbero causato tempi lunghi. Si aspetta ora l'autorizzazione per aprire i cantieri, che da cronoprogramma dovrebbe partire a febbraio per essere in tempo con i collaudi nel 2025 dopo 34 mesi di lavori.

Per l'ex Palasharp si sta procedendo con la progettazione definitiva.

Entro febbraio il progetto sarà presentato in Giunta per l'approvazione. A quel punto dovrà essere elaborato il progetto esecutivo e TicketOne dovrà procedere a bandire la gara per la costruzione. I lavori inizieranno entro l'anno, «secondo i tempi» assicurano dal Comune.

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