Omaggio a Picasso con settanta opere

La mostra «Omaggio a Picasso», visibile fino al 29 ottobre nella Pinacoteca Moretti e nella ex Chiesa di Sant’Agostino di Civitanova Marche, conferma il ruolo centrale che ancor oggi il pittore spagnolo ha nell’arte contemporanea. La rassegna, che nasce dalla collaborazione del Comune della città marchigiana con la Fondazione Mazzotta, è divisa in due parti: la prima è costituita da ottanta opere di Picasso; la seconda è un omaggio a Picasso da parte dei più importanti artisti di ieri e di oggi.
Le opere di Picasso in mostra privilegiano la grafica alle terracotte, ai dipinti e alle ceramiche. D’altra parte, come sottolinea Renato Barilli nel catalogo Mazzotta, la grafica acquista dopo il 1930 un’autonomia che prima non aveva nell’opera dell’artista. In mostra non mancano opere precedenti gli anni Trenta e alcune di notevole qualità come la serie Le tricorne, di raffinato cromatismo, e l’inchiostro su carta Baigneuses, la prima opera di Picasso conosciuta in Italia. Ma certo le opere posteriori spiccano per la qualità dell’invenzione e per l’erotismo. Sotto questo aspetto, ma non solo, le illustrazioni, per lo più acqueforti e acquetinte, per Sables mouvants di Pierre Reverdy, La Celestina di Fernando De Rojas e Le cocu magnifique, il capolavoro teatrale di Fernand Crommelynck (tutte della seconda metà degli anni Sessanta), sono espressione di un artista sorprendentemente giovane, nonostante gli ottant’anni e una carriera così importante alle spalle. Non stupisce che alla sua morte, nel 1973, tanti artisti, su suggerimento del critico Wieland Schmied, gli abbiano reso un omaggio non di maniera, a conferma di quanto egli li avesse influenzati.
Nelle settanta opere in mostra spiccano la stupenda incisione a colori del miglior Mirò, Pablo, il luciferino Napoléon-Picasso di Dalì, l’acquatinta colorata in rivisitazione picassiana di André Masson, la geniale litografia a colori del grande Henry Moore.

Ma è impossibile dimenticare l’incisione di singolare qualità di un altro scultore come Giacomo Manzù, la litografia dall’intrigante cromatismo di Max Bill, la serigrafia a colori in forma di collage di Robert Rauschenberg, la Paloma Picasso di Andy Warhol, la serigrafia a colori in puro stile pop art di Roy Lichtenstein, l’autoironica incisione di David Hockney The Student e il gioioso Salut Pablo di una Niki de Saint-Phalle al massimo livello anche nella grafica. Un omaggio che costituisce probabilmente il maggior motivo di interesse di questa rassegna.

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